First reprinting, 1968, Johnson Reprint Corporation Printed in the United States of America
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182 ORD. EXCALCEATORUM S. AUGUSTINI ETC.
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184 ORD. EXCALCEATORUM S. AUGUSTINI ETC.
condannato dalla Chiesa come opposto alla divina rivelazione.
L I T I ÂE 213 Ecclesiae calamitatibus eadem po-
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mentum erat notorie publicum, et necessario nova celebra- tio coram parocho requirebatur.
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X X X . Peracta transubstantiatione, intelligi potest, corpori Christi glorioso partem aliquam adiungi in ipso incorporatam, inr divisam pariterque gloriosam.
30. Avvenuta la transustanziazione, si può intendere che al corpo glorioso (di Gresù Cristo) si sia aggiunto qualche parte in esso incorporata, ed indivisa e del pari gloriosa-(Ivi).
X X X I . In Sacramento eucharistiae, vi verborum corpus et sanguis Christi est tantum ea mensura quae respondet quantitati (a quel tanto) substantiae panis et vini quae transubstantiantur : reliquum corporis Christi ibi est per concomitantiam*
31. Appunto perchè il corpo di Cristo è unico ed indiviso, egli è necessario che dove si trova una parte si trovi tutto...; ma non tutto quel Qorpo diviene termine del suo principio senziente, raa unicamente quella parte che risponde a quel tanto che v' aveva di sostanza di pane e di sostanza di vino nella transustanziazione. Ancora ne verrebbe che in virtù delle parole divine questa so- stanza del pane e del vino si transustanziasse in carne e sangue del Salvatore ; ma il rimanente del corpo e del sangue vi rimanesse unito per concomitanza ; il che non par contrario alla dottrina cat- tolica-(Ivi, p. 286, seg.).
XXXII . Quoniam qui non manducat carnem Filii hominis et bibit eius sanguinem, non habet vitam in se; et nihilominus qu moriuntur cum baptismate aquae, sanguinis aut desiderii certo consequuntur vitam aeternam: dicendum est, his, qui in hac vita non comederunt corpus et sanguinem Christi, subministran hunc coelestem cibum in futura vita, ipso mortis instanti.
Hinc etiam Sanctis Y. T. potuit Christus descendens ad infe- ros seipsum communicare sub speciebus panis et vini, ut aptos eos redderet ad visionem Dei.
32. Se dunque chi non mangia la carne del Figliuolo delPuomo, e bee il suo sangue, non ha la vita in se stesso, e tuttavia chi muore col battesimo d'acqua, o di sangue, o di desiderio, è certo che acquista la vita eterna; convien dire che quella commestione della carne e del sangue di Cristo, che non fece nella vita presente gli verrà somministrata nella futura al punto della sua morte, e cosi avrà la vita in se stesso... Anche a'santi dell'antico testa- mento, quando Cristo discese al limbo, potè Cristo comunicare se stesso sotto la forma di pane e divino, e cosi...,renderli atti aliai