First reprinting, 1968, Johnson Reprint Corporation Printed in the United States of America
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182 ORD. EXCALCEATORUM S. AUGUSTINI ETC.
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184 ORD. EXCALCEATORUM S. AUGUSTINI ETC.
condannato dalla Chiesa come opposto alla divina rivelazione.
L I T I ÂE 213 Ecclesiae calamitatibus eadem po-
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mentum erat notorie publicum, et necessario nova celebra- tio coram parocho requirebatur.
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4 2 S P O L E T A N A SEU R E A T I N A
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EX ACTIS CONSISTORIALIBUS 629/
12 LETTERA
Più volte abbiamo espresso il desiderio di vedere finalmente composto il dissidio; ed anche recentemente, nell'Allocuzione con- cistoriale del 23 maggio decorso abbiamo attestato l'animo Nostro propènso ad estendere l'opera di pacificazione, come alle altre nazioni i così in mòdo speciale all'Italia per tanti titoli a Noi cara e strettamente congiunta. - r - Qui però per giungere a stabilire là concordia non basta, come altrove, provvedere a qualche interesse religioso in particolare, modificare o abrogare leggi ostili, scongiu- rare disposizioni contrarie che si minaccino; ma si richiede inoltre e principalmente, che sia regolata come conviene la condizione del Capp supremo della Chiesa, da molti anni per violenze ed ingiurie addivenuta indegna di lui, ed incompatibile colla libertà dell'Apo- stolico officio. - Per questo nella citata Allocuzione avemmo cura di mettere a base di questa pacificazione la giustizia, e la dignità della Sede Apostolica e di reclamare per Noi uno stato di cose, nel quale il romano Pontefice non debba essere soggetto a nessuno, ed abbia a godere di una piena e non illusoria libertà. - Non v'era luogo a frantendere le Nostre parole e molto meno a snaturarle, torcendole ad un significato del tutto contrario al nostro pensiero. I)a quelle usciva evidente il senso inteso da Noi, essere' cioè con- dizione indispensabile alla pacificazione iñ Italia rendere al romano Pontefice una vera sovranità. Giacché nello stato presente di cose è chiaro, ehé Noi siamo più che in potere Nostro in potere di altri, dal cui volére dipènde di variare, quando e come piaccia, secondo il nlutar degli uòmini e dèlie circostanze, le condizioni stesse della Nòstra esistènza, Verius in aliena potestate sumus, quam Nostra, copie più volte abbiamo ripetuto. E perciò sempre, nel corso del Nostro Pontificato, secondo che era debito Nostro, abbiamo riven- dicato pel romano Pontefice un'effettiva sovranità, non per ambi- zione, ine a scopo di terréna grandezza, ma come vera ed efficace tutela; della sua indipendenza e libertà.
Infatti l'autorità del Somnio Pontefice istituita da Gesù Cristo e conferita a S. Pietro, e per esso ai suoi legittimi Successori , i romàni Pontéfici, destinata a continuare nel mondo, fino alla con- sumazione dei secoli, la missione riparatrice del Piglio di Dio, ar- ricchita delle più nobili prerogative, dotata di poteri sublimi, pro- pri e,giuridici, quali si richiedono pel governo di una vera e per- fettissima società, non può per la sua stessa natura e per espressa volontà del suo divin Fondatore sottostare a veruna potestà ter- réna, deve anzi godere della più piena libertà nell'esercizio delle