First reprinting, 1968, Johnson Reprint Corporation Printed in the United States of America
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182 ORD. EXCALCEATORUM S. AUGUSTINI ETC.
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184 ORD. EXCALCEATORUM S. AUGUSTINI ETC.
condannato dalla Chiesa come opposto alla divina rivelazione.
L I T I ÂE 213 Ecclesiae calamitatibus eadem po-
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mentum erat notorie publicum, et necessario nova celebra- tio coram parocho requirebatur.
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16 LETTERA
dinati a Cristo e alla Chieaa, cosi la Roma antica è il suo impero furono stabiliti per la Roma cristiana; e non senza speciale dispo- sizione a quella metropoli del mondo pagano, rivolse i passi il Prin- cipe degli Apostoli S. Pietro per divenirne il Pastore e trasmet- terle in perpetuo l'autorità del supremo apostolato. - Per tal guisa le sorti di Roma furono legate, di una manièra sacra ed indisso- lubile, a quelle del Vicario di Gesù Cristo: e quando allo spuntar di tempi migliori, Costantino il grande volse l'animo a trasferire in Oriente la sede del romano impero, con fondamento di verità può ritenersi, che la mano della Provvidenza lo guidasse , perchè meglio si compissero sulla Roma dei Papi i nuovi destini. Certo è, che dopo quell'epoca, col favore dei tempi e delle circostanze, spon- taneamente, senza offesa e senza opposizione di alcuno, per le vie più legittime i'Pontefici ne divennero anche civilmente signori, e come tali la tennero fino ai di nostri. - Non occorre qui ricordare gl'immensi benefìci e le glorie procacciate dai Pontefici a questa loro prediletta città, glorie e benefìci che sono scritti, del resto a cifre indelebili, nei monumenti e nella storia di tutti i secoli. E pur superfluo notare, che questa Roma porta in ogni sua parte profondamente scolpita l'impronta Papale; e che essa appartiene ai Pontefici per tali e tanti titoli, quali nessun Principe ha mai avuto su qualsivoglia città del suo regno. -•• Importa però grandemente osservare, che la ragione della indipendenza e della libertà Ponti- ficia nell'esercizio dell'apostolico ministero, piglia una forza mag- giore e tutta propria quando si applica a Roma, sede naturale dei Sommi Pontefici, centro della vita della Chiesa, capitale del mondo cattolico. Qui, dove il Pontefice ordinariamente dimora, dirìge, ammaestra, comanda, affinchè i fedeli di tutto il mondo possano con piena fiducia e sicurtà prestargli l'ossequio, la fede, l'obbedienza che in coscienza gli debbono, qui, a preferenza, è necessario , che Egli sia posto in tale condizione d'indipendenza, nella quale non solo non sia menomamente impedita da chicchessia la sua libertà, ma sia pure evidente a tutti che non lo è; é ciò non per una con- dizione transitoria e mutabile ad ogni evento, ma di natura sua sta- bile e duratura. Qui più che altrove, deve essere possibile e senza timori d'impedimenti, il pieno esplicamento della vita cattolica, la solennità del culto, il rispetto e la pubblica osservanza delle leggi della Chiesa, l'esistenza tranquilla e legale di tutte le istituzioni cattoliche.
Da tutto ciò è agevole comprendere., come s'imponga ai romani