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lungimiranti, rimane pur sempre una ricchezza e una risorsa, sotto diversi
punti di vista. È dunque prezioso il vostro lavoro che, accanto all'approccio
solidale, tende a privilegiare scelte che favoriscano sempre più l'integrazione
tra popolazioni straniere e cittadini italiani, offrendo agli operatori di base
strumenti culturali e professionali adeguati alla complessità del fenomeno
e alle sue peculiarità.
La testimonianza della carità diventa autentica e credibile quando im-
pegna tutti i momenti e le relazioni della vita, ma la sua culla e la sua
casa è la famiglia, la Chiesa domestica. La famiglia è costituzionalmente
" Caritas" perché Dio stesso l'ha fatta così: l'anima della famiglia e della
sua missione è l'amore. Quell'amore misericordioso che - come ho ricordato
nell'Esortazione Apostolica postsinodale Amoris laetitia - sa accompagnare,
discernere e integrare le situazioni di fragilità. Le risposte più complete a
molti disagi possono essere offerte proprio da quelle famiglie che, superando
la tentazione della solidarietà « corta » ed episodica, a volte pure necessaria,
scelgono di collaborare fra loro e con tutti gli altri servizi solidali del ter-
ritorio, offrendo le risorse della propria quotidiana disponibilità. E quanti
esempi belli abbiamo di questo nelle nostre comunità!
Con piena fiducia nella presenza di Cristo risorto e con il coraggio che
viene dallo Spirito Santo, potrete andare avanti senza paura e scoprire
prospettive sempre nuove nel vostro impegno pastorale, rafforzare stili e
motivazioni, e così rispondere sempre meglio al Signore che ci viene incon-
tro nei volti e nelle storie delle sorelle e dei fratelli più bisognosi. Egli sta
alla porta del nostro cuore, delle nostre comunità, e attende che qualcuno
risponda al suo « bussare » discreto e insistente: aspetta la carità, cioè la
« carezza » misericordiosa del Signore, attraverso la « mano » della sua Chiesa.
Una carezza che esprime la tenerezza e la vicinanza del Padre. Nel mondo di
oggi, complesso e interconnesso, la vostra misericordia sia attenta e infor-
mata; concreta e competente, capace di analisi, ricerche, studi e riflessioni;
personale, ma anche comunitaria; credibile in forza di una coerenza che è
testimonianza evangelica, e, allo stesso tempo, organizzata e formata, per
fornire servizi sempre più precisi e mirati; responsabile, coordinata, capa-
ce di alleanze e di innovazione; delicata e accogliente, piena di relazioni
significative; aperta a tutti, premurosa nell'invitare i piccoli e i poveri del
mondo a prendere parte attiva nella comunità, che ha il suo momento cul-
minante nell'eucaristia domenicale. Perché i poveri sono la proposta forte