suum propositum adhortationem sumpsit apostoli Pauli ad Timotheum:
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difficili la mobilitazione di tutte le persone di buona volontà per trovare
concreti accordi in vista di un'efficace smilitarizzazione, soprattutto nel cam-
po delle armi nucleari. In questa fase in cui il processo di non proliferazione
nucleare sta segnando il passo, sento il dovere di esortare le Autorità a ri-
prendere con più ferma determinazione le trattative in vista dello smantel-
lamento progressivo e concordato delle armi nucleari esistenti. Nel rinnovare
questo appello, so di farmi eco dell'auspicio condiviso da quanti hanno a
cuore il futuro dell'umanità.
15. Sessant'anni or sono l'Organizzazione delle Nazioni Unite rendeva
pubblica in modo solenne la Dichiarazione universale dei diritti umani (1948-
2008). Con quel documento la famiglia umana reagiva agli orrori della Secon-
da Guerra Mondiale, riconoscendo la propria unità basata sulla pari dignità di
tutti gli uomini e ponendo al centro della convivenza umana il rispetto dei
diritti fondamentali dei singoli e dei popoli: fu quello un passo decisivo nel
difficile e impegnativo cammino verso la concordia e la pace. Uno speciale
pensiero merita anche la ricorrenza del 25o anniversario dell'adozione da parte
della Santa Sede della Carta dei diritti della famiglia (1983-2008), come pure il
40o anniversario della celebrazione della prima Giornata Mondiale della Pace
(1968-2008). Frutto di una provvidenziale intuizione di Papa Paolo VI, ri-
presa con grande convinzione dal mio amato e venerato predecessore, Papa
Giovanni Paolo II, la celebrazione di questa Giornata ha offerto nel corso
degli anni la possibilità di sviluppare, attraverso i Messaggi pubblicati per la
circostanza, un'illuminante dottrina da parte della Chiesa a favore di questo
fondamentale bene umano. È proprio alla luce di queste significative ricor-
renze che invito ogni uomo e ogni donna a prendere più lucida consapevolezza
della comune appartenenza all'unica famiglia umana e ad impegnarsi perché
la convivenza sulla terra rispecchi sempre di più questa convinzione da cui
dipende l'instaurazione di una pace vera e duratura. Invito poi i credenti ad
implorare da Dio senza stancarsi il grande dono della pace. I cristiani, per
parte loro, sanno di potersi affidare all'intercessione di Colei che, essendo
Madre del Figlio di Dio fattosi carne per la salvezza dell'intera umanità, è
Madre comune.
A tutti l'augurio di un lieto Anno nuovo!
Dal Vaticano, 8 Dicembre 2007
BENEDICTUS PP. XVI