ACTA BENEDICTI PP. XVI

 suum propositum adhortationem sumpsit apostoli Pauli ad Timotheum:

 Acta Benedicti Pp. XVI 7

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale8

 Acta Benedicti Pp. XVI 9

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale10

 Acta Benedicti Pp. XVI 11

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 Acta Benedicti Pp. XVI 29

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 Acta Benedicti Pp. XVI 31

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale32

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 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale34

 Acta Benedicti Pp. XVI 35

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale36

 Acta Benedicti Pp. XVI 37

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale38

 Acta Benedicti Pp. XVI 39

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale40

 Acta Benedicti Pp. XVI 41

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale42

 Acta Benedicti Pp. XVI 43

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale44

 Acta Benedicti Pp. XVI 45

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale46

 Acta Benedicti Pp. XVI 47

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale48

 Congregatio pro Episcopis 49

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale50

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 51

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale52

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 53

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale54

 Diarium Romanae Curiae 55

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale56

Acta Benedicti Pp. XVI 43

dati ai Paesi poveri devono rispondere a criteri di sana logica economica,

evitando sprechi che risultino in definitiva funzionali soprattutto al mante-

nimento di costosi apparati burocratici. Occorre anche tenere in debito conto

l'esigenza morale di far sı̀ che l'organizzazione economica non risponda solo

alle crude leggi del guadagno immediato, che possono risultare disumane.

Famiglia, comunità umana e legge morale

11. Una famiglia vive in pace se tutti i suoi componenti si assoggettano

ad una norma comune: è questa ad impedire l'individualismo egoistico e a

legare insieme i singoli, favorendone la coesistenza armoniosa e l'operosità

finalizzata. Il criterio, in sé ovvio, vale anche per le comunità più ampie: da

quelle locali, a quelle nazionali, fino alla stessa comunità internazionale. Per

avere la pace c'è bisogno di una legge comune, che aiuti la libertà ad essere

veramente se stessa, anziché cieco arbitrio, e che protegga il debole dal so-

pruso del più forte. Nella famiglia dei popoli si verificano molti comporta-

menti arbitrari, sia all'interno dei singoli Stati sia nelle relazioni degli Stati

tra loro. Non mancano poi tante situazioni in cui il debole deve piegare la

testa davanti non alle esigenze della giustizia, ma alla nuda forza di chi ha più

mezzi di lui. Occorre ribadirlo: la forza va sempre disciplinata dalla legge e ciò

deve avvenire anche nei rapporti tra Stati sovrani.

12. Sulla natura e la funzione della legge la Chiesa si è pronunciata molte

volte: la norma giuridica che regola i rapporti delle persone tra loro, discipli-

nando i comportamenti esterni e prevedendo anche sanzioni per i trasgressori,

ha come criterio la norma morale basata sulla natura delle cose. La ragione

umana, peraltro, è capace di discernerla, almeno nelle sue esigenze fondamen-

tali, risalendo cosı̀ alla Ragione creatrice di Dio che sta all'origine di tutte le

cose. Questa norma morale deve regolare le scelte delle coscienze e guidare

tutti i comportamenti degli esseri umani. Esistono norme giuridiche per i

rapporti tra le Nazioni che formano la famiglia umana? E se esistono, sono

esse operanti? La risposta è: sı̀, le norme esistono, ma per far sı̀ che siano

davvero operanti bisogna risalire alla norma morale naturale come base della

norma giuridica, altrimenti questa resta in balia di fragili e provvisori con-

sensi.

13. La conoscenza della norma morale naturale non è preclusa all'uomo

che rientra in se stesso e, ponendosi di fronte al proprio destino, si interroga