suum propositum adhortationem sumpsit apostoli Pauli ad Timotheum:
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale44
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 51
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale52
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 53
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale12
Maria, nel cui grembo verginale Dio si è fatto uomo, è nostra Madre!
Dall'alto della croce infatti, Gesù, prima di portare a compimento il suo
sacrificio, ce l'ha donata come madre e a Lei ci ha affidati come suoi figli.
Mistero di misericordia e di amore, dono che arricchisce la Chiesa di una
feconda maternità spirituale. Volgiamo soprattutto quest'oggi il nostro
sguardo verso di Lei, cari fratelli e sorelle, e, implorando il suo aiuto, dispo-
niamoci a far tesoro di ogni suo materno insegnamento. Questa nostra celeste
Madre non ci invita forse a fuggire il male e a compiere il bene seguendo
docilmente la legge divina iscritta nel cuore di ogni cristiano? Lei, che ha
conservata la speranza pur nel sommo della prova, non ci chiede forse di non
perderci d'animo quando la sofferenza e la morte bussano alla porta delle
nostre case? non ci chiede di guardare fiduciosi al nostro futuro? Non ci esorta
la Vergine Immacolata ad essere fratelli gli uni degli altri, tutti accomunati
dall'impegno di costruire insieme un mondo più giusto, solidale e pacifico?
Sı̀, cari amici! Ancora una volta, in questo giorno solenne, la Chiesa addita
al mondo Maria come segno di sicura speranza e di definitiva vittoria del bene
sul male. Colei che invochiamo « piena di grazia » ci ricorda che siamo tutti
fratelli e che Dio è il nostro Creatore e il nostro Padre. Senza di Lui, o ancor
peggio contro di Lui, noi uomini non potremo mai trovare la strada che
conduce all'amore, non potremo mai sconfiggere il potere dell'odio e della
violenza, non potremo mai costruire una stabile pace.
Accolgano gli uomini di ogni nazione e cultura questo messaggio di luce e
di speranza: lo accolgano come dono dalle mani di Maria, Madre dell'intera
umanità. Se la vita è un cammino, e questo cammino si fa spesso buio, duro e
faticoso, quale stella potrà illuminarlo? Nella mia Enciclica Spe salvi, resa
pubblica all'inizio dell'Avvento, ho scritto che la Chiesa guarda a Maria e la
invoca come « stella della speranza ».1 Nel nostro comune viaggio sul mare
della storia abbiamo bisogno di « luci di speranza », di persone cioè che trag-
gono luce da Cristo « ed offrono cosı̀ orientamento per la nostra traversata »
(ibid.). E chi meglio di Maria può essere per noi « Stella di speranza »? Lei, con
il suo « sı̀ », con l'offerta generosa della libertà ricevuta dal Creatore, ha con-
sentito alla speranza dei millenni di diventare realtà, di entrare in questo
mondo e nella sua storia. Per mezzo suo Dio si è fatto carne, è divenuto uno di
noi, ha piantato la sua tenda in mezzo a noi.
1 N. 49.