ACTA BENEDICTI PP. XVI

 suum propositum adhortationem sumpsit apostoli Pauli ad Timotheum:

 Acta Benedicti Pp. XVI 7

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale8

 Acta Benedicti Pp. XVI 9

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale10

 Acta Benedicti Pp. XVI 11

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 Acta Benedicti Pp. XVI 19

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 Acta Benedicti Pp. XVI 23

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale24

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 Acta Benedicti Pp. XVI 29

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 Acta Benedicti Pp. XVI 31

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 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale34

 Acta Benedicti Pp. XVI 35

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale36

 Acta Benedicti Pp. XVI 37

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale38

 Acta Benedicti Pp. XVI 39

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 Acta Benedicti Pp. XVI 41

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale42

 Acta Benedicti Pp. XVI 43

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale44

 Acta Benedicti Pp. XVI 45

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale46

 Acta Benedicti Pp. XVI 47

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale48

 Congregatio pro Episcopis 49

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 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 51

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale52

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 53

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale54

 Diarium Romanae Curiae 55

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale56

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale18

materna con il Figlio, ne ha condiviso la missione per noi e per la salvezza di

tutti gli uomini. ContemplandoLa, la Chiesa scorge in Lei i tratti della propria

fisionomia: Maria vive la fede e la carità; Maria è una creatura, salvata

anch'essa dall'unico Salvatore; Maria collabora all'iniziativa di salvezza del-

l'intera umanità. Cosı̀ Maria costituisce per la Chiesa la propria immagine più

vera: Colei nella quale la Comunità ecclesiale deve continuamente scoprire il

senso autentico della sua vocazione e del proprio mistero.

Questo breve ma denso brano paolino prosegue poi mostrando come il

fatto che il Figlio abbia assunto la natura umana apra la prospettiva di un

radicale mutamento della stessa condizione dell'uomo. Vi si dice che «Dio

mandò il suo Figlio... per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché

ricevessimo l'adozione a figli ».2 Il Verbo incarnato trasforma dall'interno

l'esistenza umana, partecipando a noi il suo essere Figlio del Padre. Si è fatto

come noi per farci come Lui: figli nel Figlio, dunque uomini liberi dalla legge

del peccato. Non è questo un motivo fondamentale per elevare a Dio il nostro

ringraziamento? Un ringraziamento che non può non essere ancor più moti-

vato alla fine di un anno, considerando i tanti benefici e la costante sua

assistenza che abbiamo sperimentato nell'arco dei dodici mesi trascorsi. Ecco

perché ogni comunità cristiana, questa sera, si raccoglie e canta il Te Deum,

tradizionale inno di lode e di azione di grazie alla Santissima Trinità. Cosı̀

faremo anche noi, al termine di questo nostro incontro liturgico, dinanzi al

Santissimo Sacramento.

Cantando pregheremo: «Te ergo, quaesumus, tuis famulis subveni, quos

pretioso sanguine redemisti - Soccorri, te ne preghiamo, i tuoi figli, Signore,

che hai redento col tuo sangue prezioso ». Questa è la nostra preghiera, sta-

sera: soccorri, Signore, con la tua misericordia gli abitanti della nostra Città,

nella quale, come altrove, gravi carenze e povertà pesano sulla vita delle

persone e delle famiglie, impedendo di guardare al futuro con fiducia; non

pochi, soprattutto giovani, sono attratti da una falsa esaltazione o, meglio,

profanazione del corpo e dalla banalizzazione della sessualità; come enume-

rare poi le molteplici sfide che, legate al consumismo e al secolarismo, inter-

pellano i credenti e gli uomini di buona volontà? Per dire tutto in una parola,

anche a Roma si avverte quel deficit di speranza e di fiducia nella vita che

costituisce il male « oscuro » della moderna società occidentale.

2 Gal 4, 5.