suum propositum adhortationem sumpsit apostoli Pauli ad Timotheum:
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 51
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Acta Benedicti Pp. XVI 17
l'umiltà dei pastori mettiamoci in cammino, in questa Notte santa, verso il
Bimbo nella stalla! Tocchiamo l'umiltà di Dio, il cuore di Dio! Allora la sua
gioia toccherà noi e renderà più luminoso il mondo. Amen.
III
Te Deum ad gratias Ipsi reddendas exeunte anno 2007.*
Cari fratelli e sorelle,
Anche quest'anno, al suo chiudersi ormai, siamo raccolti nella Basilica
Vaticana per celebrare i Primi Vespri della solennità di Maria Santissima
Madre di Dio. La liturgia fa coincidere questa significativa festa mariana
con la fine e l'inizio dell'anno solare. Alla contemplazione del mistero della
divina maternità si unisce pertanto il cantico della nostra gratitudine per il
2007 che tramonta e per il 2008 che già intravediamo. Il tempo passa e il suo
scorrere inesorabile ci induce a volgere lo sguardo con intima riconoscenza a
Colui che è eterno, al Signore del tempo. Ringraziamolo insieme, cari fratelli e
sorelle, a nome dell'intera Comunità diocesana di Roma. A ciascuno di voi
rivolgo il mio saluto. In primo luogo, saluto il Cardinale Vicario, i Vescovi
Ausiliari, i sacerdoti, le persone consacrate, come pure i tanti fedeli laici qui
convenuti. Saluto il Signor Sindaco e le Autorità presenti, ed estendo il mio
pensiero all'intera popolazione di Roma e, in modo speciale, a quanti versano
in condizione di difficoltà e di disagio. A tutti assicuro la mia vicinanza
cordiale, avvalorata da un costante ricordo nella preghiera.
Nella breve lettura che abbiamo ascoltato, tratta dalla Lettera ai Galati,
san Paolo, parlando della liberazione dell'uomo operata da Dio con il mistero
dell'Incarnazione, accenna in maniera molto discreta a Colei per mezzo della
quale il Figlio di Dio è entrato nel mondo: « Quando venne la pienezza del
tempo, - egli scrive - Dio mandò il suo Figlio, nato da donna ».1 Nella
« donna » la Chiesa contempla i lineamenti di Maria di Nazaret, donna singo-
lare perché chiamata a realizzare una missione che la pone in strettissimo
rapporto con Cristo: anzi, un rapporto assolutamente unico, perché Maria è la
Madre del Salvatore. Con altrettanta evidenza, però, possiamo e dobbiamo
affermare che è madre nostra perché, vivendo la sua singolarissima relazione
* Die 31 Decembris 2007. 1 Gal 4, 4.