ACTA BENEDICTI PP. XVI

 suum propositum adhortationem sumpsit apostoli Pauli ad Timotheum:

 Acta Benedicti Pp. XVI 7

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale8

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 Acta Benedicti Pp. XVI 29

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 Acta Benedicti Pp. XVI 31

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale32

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 Acta Benedicti Pp. XVI 35

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale36

 Acta Benedicti Pp. XVI 37

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale38

 Acta Benedicti Pp. XVI 39

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale40

 Acta Benedicti Pp. XVI 41

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale42

 Acta Benedicti Pp. XVI 43

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale44

 Acta Benedicti Pp. XVI 45

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale46

 Acta Benedicti Pp. XVI 47

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale48

 Congregatio pro Episcopis 49

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale50

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 51

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale52

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 53

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale54

 Diarium Romanae Curiae 55

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale56

Acta Benedicti Pp. XVI 17

l'umiltà dei pastori mettiamoci in cammino, in questa Notte santa, verso il

Bimbo nella stalla! Tocchiamo l'umiltà di Dio, il cuore di Dio! Allora la sua

gioia toccherà noi e renderà più luminoso il mondo. Amen.

III

Te Deum ad gratias Ipsi reddendas exeunte anno 2007.*

Cari fratelli e sorelle,

Anche quest'anno, al suo chiudersi ormai, siamo raccolti nella Basilica

Vaticana per celebrare i Primi Vespri della solennità di Maria Santissima

Madre di Dio. La liturgia fa coincidere questa significativa festa mariana

con la fine e l'inizio dell'anno solare. Alla contemplazione del mistero della

divina maternità si unisce pertanto il cantico della nostra gratitudine per il

2007 che tramonta e per il 2008 che già intravediamo. Il tempo passa e il suo

scorrere inesorabile ci induce a volgere lo sguardo con intima riconoscenza a

Colui che è eterno, al Signore del tempo. Ringraziamolo insieme, cari fratelli e

sorelle, a nome dell'intera Comunità diocesana di Roma. A ciascuno di voi

rivolgo il mio saluto. In primo luogo, saluto il Cardinale Vicario, i Vescovi

Ausiliari, i sacerdoti, le persone consacrate, come pure i tanti fedeli laici qui

convenuti. Saluto il Signor Sindaco e le Autorità presenti, ed estendo il mio

pensiero all'intera popolazione di Roma e, in modo speciale, a quanti versano

in condizione di difficoltà e di disagio. A tutti assicuro la mia vicinanza

cordiale, avvalorata da un costante ricordo nella preghiera.

Nella breve lettura che abbiamo ascoltato, tratta dalla Lettera ai Galati,

san Paolo, parlando della liberazione dell'uomo operata da Dio con il mistero

dell'Incarnazione, accenna in maniera molto discreta a Colei per mezzo della

quale il Figlio di Dio è entrato nel mondo: « Quando venne la pienezza del

tempo, - egli scrive - Dio mandò il suo Figlio, nato da donna ».1 Nella

« donna » la Chiesa contempla i lineamenti di Maria di Nazaret, donna singo-

lare perché chiamata a realizzare una missione che la pone in strettissimo

rapporto con Cristo: anzi, un rapporto assolutamente unico, perché Maria è la

Madre del Salvatore. Con altrettanta evidenza, però, possiamo e dobbiamo

affermare che è madre nostra perché, vivendo la sua singolarissima relazione

* Die 31 Decembris 2007. 1 Gal 4, 4.