ACTA BENEDICTI PP. XVI

 suum propositum adhortationem sumpsit apostoli Pauli ad Timotheum:

 Acta Benedicti Pp. XVI 7

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale8

 Acta Benedicti Pp. XVI 9

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 Acta Benedicti Pp. XVI 11

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 Acta Benedicti Pp. XVI 35

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale36

 Acta Benedicti Pp. XVI 37

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale38

 Acta Benedicti Pp. XVI 39

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 Acta Benedicti Pp. XVI 41

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale42

 Acta Benedicti Pp. XVI 43

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale44

 Acta Benedicti Pp. XVI 45

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale46

 Acta Benedicti Pp. XVI 47

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale48

 Congregatio pro Episcopis 49

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale50

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 51

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale52

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 53

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale54

 Diarium Romanae Curiae 55

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale56

Acta Benedicti Pp. XVI 39

della vita, la disponibilità ad accogliere l'altro e, se necessario, a perdonarlo.

Per questo la famiglia è la prima e insostituibile educatrice alla pace. Non

meraviglia quindi che la violenza, se perpetrata in famiglia, sia percepita

come particolarmente intollerabile. Pertanto, quando si afferma che la fami-

glia è « la prima e vitale cellula della società »,6 si dice qualcosa di essenziale.

La famiglia è fondamento della società anche per questo: perché permette di

fare determinanti esperienze di pace. Ne consegue che la comunità umana non

può fare a meno del servizio che la famiglia svolge. Dove mai l'essere umano

in formazione potrebbe imparare a gustare il « sapore » genuino della pace

meglio che nel « nido » originario che la natura gli prepara? Il lessico familiare

è un lessico di pace; lı̀ è necessario attingere sempre per non perdere l'uso del

vocabolario della pace. Nell'inflazione dei linguaggi, la società non può per-

dere il riferimento a quella « grammatica » che ogni bimbo apprende dai gesti e

dagli sguardi della mamma e del papà, prima ancora che dalle loro parole.

4. La famiglia, poiché ha il dovere di educare i suoi membri, è titolare di

specifici diritti. La stessa Dichiarazione universale dei diritti umani, che co-

stituisce un'acquisizione di civiltà giuridica di valore veramente universale,

afferma che « la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e

ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato ».7 Da parte sua, la

Santa Sede ha voluto riconoscere una speciale dignità giuridica alla famiglia

pubblicando la Carta dei diritti della famiglia. Nel Preambolo si legge: « I di-

ritti della persona, anche se espressi come diritti dell'individuo, hanno una

fondamentale dimensione sociale, che trova nella famiglia la sua nativa e

vitale espressione ».8 I diritti enunciati nella Carta sono espressione ed espli-

citazione della legge naturale, iscritta nel cuore dell'essere umano e a lui

manifestata dalla ragione. La negazione o anche la restrizione dei diritti della

famiglia, oscurando la verità sull'uomo, minaccia gli stessi fondamenti della

pace.

5. Pertanto, chi anche inconsapevolmente osteggia l'istituto familiare

rende fragile la pace nell'intera comunità, nazionale e internazionale, perché

indebolisce quella che, di fatto, è la principale « agenzia » di pace. È questo un

punto meritevole di speciale riflessione: tutto ciò che contribuisce a indebolire

6 Conc. Vat. II, Decr. Apostolicam actuositatem, 11. 7 Art. 16/3. 8 Pontificio Consiglio per la Famiglia, Carta dei diritti della famiglia, 24 novembre 1983,

Preambolo, A.