suum propositum adhortationem sumpsit apostoli Pauli ad Timotheum:
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale8
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale10
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale12
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale14
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale16
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale18
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale20
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale22
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale24
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale26
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale28
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale30
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale32
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale34
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale36
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale38
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale40
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale42
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale44
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale46
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale48
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale50
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 51
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale52
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 53
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale40
la famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e una donna, ciò che diretta-
mente o indirettamente ne frena la disponibilità all'accoglienza responsabile
di una nuova vita, ciò che ne ostacola il diritto ad essere la prima responsabile
dell'educazione dei figli, costituisce un oggettivo impedimento sulla via della
pace. La famiglia ha bisogno della casa, del lavoro o del giusto riconoscimento
dell'attività domestica dei genitori, della scuola per i figli, dell'assistenza
sanitaria di base per tutti. Quando la società e la politica non si impegnano
ad aiutare la famiglia in questi campi, si privano di un'essenziale risorsa a
servizio della pace. In particolare, i mezzi della comunicazione sociale, per le
potenzialità educative di cui dispongono, hanno una speciale responsabilità
nel promuovere il rispetto per la famiglia, nell'illustrarne le attese e i diritti,
nel metterne in evidenza la bellezza.
L'umanità è una grande famiglia
6. Anche la comunità sociale, per vivere in pace, è chiamata a ispirarsi ai
valori su cui si regge la comunità familiare. Questo vale per le comunità locali
come per quelle nazionali; vale anzi per la stessa comunità dei popoli, per la
famiglia umana che vive in quella casa comune che è la terra. In questa pro-
spettiva, però, non si può dimenticare che la famiglia nasce dal « sı̀ » respon-
sabile e definitivo di un uomo e di una donna e vive del « sı̀ » consapevole dei
figli che vengono via via a farne parte. La comunità familiare per prosperare
ha bisogno del consenso generoso di tutti i suoi membri. È necessario che
questa consapevolezza diventi convinzione condivisa anche di quanti sono
chiamati a formare la comune famiglia umana. Occorre saper dire il proprio
« sı̀ » a questa vocazione che Dio ha inscritto nella stessa nostra natura. Non
viviamo gli uni accanto agli altri per caso; stiamo tutti percorrendo uno stesso
cammino come uomini e quindi come fratelli e sorelle. È perciò essenziale che
ciascuno si impegni a vivere la propria vita in atteggiamento di responsabilità
davanti a Dio, riconoscendo in Lui la sorgente originaria della propria, come
dell'altrui, esistenza. È risalendo a questo supremo Principio che può essere
percepito il valore incondizionato di ogni essere umano, e possono essere
poste cosı̀ le premesse per l'edificazione di un'umanità pacificata. Senza
questo Fondamento trascendente, la società è solo un'aggregazione di vi-
cini, non una comunità di fratelli e sorelle, chiamati a formare una grande
famiglia.