ACTA BENEDICTI PP. XVI

 pro Gentium Evangelizatione subicimus. Praeterea iubemus episcopalem se-

 Acta Benedicti Pp. XVI 59

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale60

 Acta Benedicti Pp. XVI 61

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale62

 Acta Benedicti Pp. XVI 63

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale64

 Acta Benedicti Pp. XVI 65

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale66

 Acta Benedicti Pp. XVI 67

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale68

 Acta Benedicti Pp. XVI 69

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale70

 Acta Benedicti Pp. XVI 71

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale72

 Acta Benedicti Pp. XVI 73

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale74

 Acta Benedicti Pp. XVI 75

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale76

 Acta Benedicti Pp. XVI 77

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale78

 Acta Benedicti Pp. XVI 79

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale80

 Acta Benedicti Pp. XVI 81

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale82

 Acta Benedicti Pp. XVI 83

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale84

 Acta Benedicti Pp. XVI 85

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale86

 Acta Benedicti Pp. XVI 87

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale88

 Acta Benedicti Pp. XVI 89

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale90

 Acta Benedicti Pp. XVI 91

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale92

 Acta Benedicti Pp. XVI 93

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale94

 Acta Benedicti Pp. XVI 95

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale96

 Acta Benedicti Pp. XVI 97

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale98

 Acta Benedicti Pp. XVI 99

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale100

 Acta Benedicti Pp. XVI 101

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale102

 Acta Benedicti Pp. XVI 103

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale104

 Acta Benedicti Pp. XVI 105

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale106

 Acta Benedicti Pp. XVI 107

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale108

 Acta Benedicti Pp. XVI 109

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale110

 Acta Benedicti Pp. XVI 111

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale112

 Acta Benedicti Pp. XVI 113

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale114

 Congregatio pro Episcopis 115

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale116

 DIARIUM ROMANAE CURIAE

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale118

 Diarium Romanae Curiae 119

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale120

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale110

giosità più profonda e più pura, dalla ricerca del Dio veramente divino - i

cristiani dei primi secoli hanno riconosciuto se stessi e il loro cammino. Hanno

accolto la loro fede non in modo positivista, o come la via d'uscita da desideri

non appagati; l'hanno compresa come il dissolvimento della nebbia della

religione mitologica per far posto alla scoperta di quel Dio che è Ragione

creatrice e al contempo Ragione-Amore. Per questo, l'interrogarsi della ra-

gione sul Dio più grande come anche sulla vera natura e sul vero senso

dell'essere umano era per loro non una forma problematica di mancanza di

religiosità, ma faceva parte dell'essenza del loro modo di essere religiosi. Non

avevano bisogno, quindi, di sciogliere o accantonare l'interrogarsi socratico,

ma potevano, anzi, dovevano accoglierlo e riconoscere come parte della pro-

pria identità la ricerca faticosa della ragione per raggiungere la conoscenza

della verità intera. Poteva, anzi doveva cosı̀, nell'ambito della fede cristiana,

nel mondo cristiano, nascere l'università.

È necessario fare un ulteriore passo. L'uomo vuole conoscere - vuole

verità. Verità è innanzitutto una cosa del vedere, del comprendere, della

heoqi* a, come la chiama la tradizione greca. Ma la verità non è mai soltanto

teorica. Agostino, nel porre una correlazione tra le Beatitudini del Discorso

della Montagna e i doni dello Spirito menzionati in Isaia 11, ha affermato una

reciprocità tra « scientia » e « tristitia »: il semplice sapere, dice, rende tristi. E

di fatto - chi vede e apprende soltanto tutto ciò che avviene nel mondo,

finisce per diventare triste. Ma verità significa di più che sapere: la conoscen-

za della verità ha come scopo la conoscenza del bene. Questo è anche il senso

dell'interrogarsi socratico: Qual è quel bene che ci rende veri? La verità ci

rende buoni, e la bontà è vera: è questo l'ottimismo che vive nella fede

cristiana, perché ad essa è stata concessa la visione del Logos, della Ragione

creatrice che, nell'incarnazione di Dio, si è rivelata insieme come il Bene,

come la Bontà stessa.

Nella teologia medievale c'è stata una disputa approfondita sul rapporto

tra teoria e prassi, sulla giusta relazione tra conoscere ed agire - una disputa

che qui non dobbiamo sviluppare. Di fatto l'università medievale con le sue

quattro Facoltà presenta questa correlazione. Cominciamo con la Facoltà

che, secondo la comprensione di allora, era la quarta, quella di medicina.

Anche se era considerata più come « arte » che non come scienza, tuttavia, il

suo inserimento nel cosmo dell'universitas significava chiaramente che era

collocata nell'ambito della razionalità, che l'arte del guarire stava sotto la

guida della ragione e veniva sottratta all'ambito della magia. Guarire è un