ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 3. Un terzo elemento, che in modo sempre più naturale e centrale fa parte

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 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale56

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 Acta Benedicti Pp. XVI 61

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale62

 Acta Benedicti Pp. XVI 63

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale64

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 Congregatio pro Episcopis 67

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 Congregatio pro Episcopis 69

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 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 71

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 Diarium Romanae Curiae 73

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale74

 Diarium Romanae Curiae 75

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 Diarium Romanae Curiae 77

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sussistenza. Offrano ai giovani un'immagine limpida della politica, come vero

servizio per il bene di tutti.

Non posso, inoltre, non appellarmi al mondo dei media affinché dia il suo

contributo educativo. Nell'odierna società, i mezzi di comunicazione di massa

hanno un ruolo particolare: non solo informano, ma anche formano lo spirito

dei loro destinatari e quindi possono dare un apporto notevole all'educazione

dei giovani. È importante tenere presente che il legame tra educazione e

comunicazione è strettissimo: l'educazione avviene infatti per mezzo della

comunicazione, che influisce, positivamente o negativamente, sulla formazio-

ne della persona.

Anche i giovani devono avere il coraggio di vivere prima di tutto essi

stessi ciò che chiedono a coloro che li circondano. È una grande responsabilità

quella che li riguarda: abbiano la forza di fare un uso buono e consapevole

della libertà. Anch'essi sono responsabili della propria educazione e forma-

zione alla giustizia e alla pace!

Educare alla verità e alla libertà

3. Sant'Agostino si domandava: «Quid enim fortius desiderat anima quam

veritatem? - Che cosa desidera l'uomo più fortemente della verità? ».4 Il

volto umano di una società dipende molto dal contributo dell'educazione a

mantenere viva tale insopprimibile domanda. L'educazione, infatti, riguarda

la formazione integrale della persona, inclusa la dimensione morale e spiri-

tuale dell'essere, in vista del suo fine ultimo e del bene della società di cui è

membro. Perciò, per educare alla verità occorre innanzitutto sapere chi è la

persona umana, conoscerne la natura. Contemplando la realtà che lo circon-

da, il Salmista riflette: « Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna

e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi, il

figlio dell'uomo, perché te ne curi? ».5 È questa la domanda fondamentale da

porsi: chi è l'uomo? L'uomo è un essere che porta nel cuore una sete di

infinito, una sete di verità - non parziale, ma capace di spiegare il senso

della vita - perché è stato creato a immagine e somiglianza di Dio. Ricono-

scere allora con gratitudine la vita come dono inestimabile, conduce a sco-

prire la propria dignità profonda e l'inviolabilità di ogni persona. Perciò, la

4 Commento al Vangelo di S. Giovanni, 26, 5. 5 Sal 8, 4-5.