ACTA BENEDICTI PP. XVI

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale2

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 Acta Benedicti Pp. XVI 9

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 Acta Benedicti Pp. XVI 25

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 Acta Benedicti Pp. XVI 27

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale28

 Acta Benedicti Pp. XVI 29

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 3. Un terzo elemento, che in modo sempre più naturale e centrale fa parte

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 Acta Benedicti Pp. XVI 41

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale42

 Acta Benedicti Pp. XVI 43

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale44

 Acta Benedicti Pp. XVI 45

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale46

 Acta Benedicti Pp. XVI 47

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale48

 Acta Benedicti Pp. XVI 49

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 Acta Benedicti Pp. XVI 51

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale52

 Acta Benedicti Pp. XVI 53

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale54

 Acta Benedicti Pp. XVI 55

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale56

 Acta Benedicti Pp. XVI 57

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale58

 Acta Benedicti Pp. XVI 59

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale60

 Acta Benedicti Pp. XVI 61

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale62

 Acta Benedicti Pp. XVI 63

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale64

 Acta Benedicti Pp. XVI 65

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale66

 Congregatio pro Episcopis 67

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale68

 Congregatio pro Episcopis 69

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale70

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 71

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale72

 Diarium Romanae Curiae 73

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale74

 Diarium Romanae Curiae 75

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale76

 Diarium Romanae Curiae 77

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale78

Acta Benedicti Pp. XVI 37

l'incontro con i volontari della Giornata Mondiale della Gioventù: erano circa

20.000 giovani che, senza eccezione, avevano messo a disposizione settimane

o mesi della loro vita per collaborare alle preparazioni tecniche, organizzative

e contenutistiche della Giornata Mondiale della Gioventù e proprio cosı̀ ave-

vano reso possibile lo svolgimento ordinato del tutto. Con il proprio tempo

l'uomo dona sempre una parte della propria vita. Alla fine, questi giovani

erano visibilmente e « tangibilmente » colmi di una grande sensazione di feli-

cità: il loro tempo donato aveva un senso; proprio nel donare il loro tempo e

la loro forza lavorativa avevano trovato il tempo, la vita. E allora per me è

diventata evidente una cosa fondamentale: questi giovani avevano offerto

nella fede un pezzo di vita, non perché questo era stato comandato e non

perché con questo ci si guadagna il cielo; neppure perché cosı̀ si sfugge al

pericolo dell'inferno. Non l'avevano fatto perché volevano essere perfetti.

Non guardavano indietro, a se stessi. Mi è venuta in mente l'immagine della

moglie di Lot che, guardando indietro, divenne una statua di sale. Quante

volte la vita dei cristiani è caratterizzata dal fatto che guardano soprattutto a

se stessi, fanno il bene, per cosı̀ dire, per se stessi! E quanto è grande la

tentazione per tutti gli uomini di essere preoccupati anzitutto di se stessi,

di guardare indietro a se stessi, diventando cosı̀ interiormente vuoti, « statue

di sale »! Qui invece non si trattava di perfezionare se stessi o di voler avere la

propria vita per se stessi. Questi giovani hanno fatto del bene - anche se quel

fare è stato pesante, anche se ha richiesto sacrifici -, semplicemente perché

fare il bene è bello, esserci per gli altri è bello. Occorre soltanto osare il salto.

Tutto ciò è preceduto dall'incontro con Gesù Cristo, un incontro che accende

in noi l'amore per Dio e per gli altri e ci libera dalla ricerca del nostro proprio

« io ». Una preghiera attribuita a san Francesco Saverio dice: Faccio il bene

non perché in cambio entrerò in cielo e neppure perché altrimenti mi potresti

mandare all'inferno. Lo faccio, perché Tu sei Tu, il mio Re e mio Signore.

Questo stesso atteggiamento l'ho incontrato anche in Africa, ad esempio nelle

suore di Madre Teresa che si prodigano per i bambini abbandonati, malati,

poveri e sofferenti, senza porsi domande su se stesse, e proprio cosı̀ diventano

interiormente ricche e libere. È questo l'atteggiamento propriamente cristia-

no. Indimenticabile rimane per me anche l'incontro con i giovani disabili

nella fondazione di San José in Madrid, dove nuovamente ho incontrato la

stessa generosità di mettersi a disposizione degli altri - una generosità del

darsi che, in definitiva, nasce dall'incontro con Cristo che ha dato se stesso

per noi.