ACTA BENEDICTI PP. XVI

 separamus territorium, prout in praesens lege civili circumscribitur, munici-

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 nanza quotidiana alla sofferenza sia dei nostri vicini e familiari sia di ogni

 IV

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 Congregatio pro Doctrina Fidei 489

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 Congregatio pro Doctrina Fidei 491

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale492

 Congregatio pro Doctrina Fidei 493

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 Congregatio pro Doctrina Fidei 495

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 Congregatio pro Doctrina Fidei 497

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 Congregatio pro Doctrina Fidei 499

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 Congregatio pro Doctrina Fidei 501

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 Congregatio pro Doctrina Fidei 503

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 Congregatio pro Episcopis 505

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 Congregatio pro Episcopis 507

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 Congregatio pro Episcopis 509

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 Diarium Romanae Curiae 511

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Santo », proclameranno il Vangelo parlando tutte le lingue.4 Si manifesterà

allora la Chiesa universale, raccolta in un unico Corpo di cui Cristo risorto è il

Capo e, al tempo stesso, inviata da Lui a tutte le nazioni, fino agli estremi

confini della terra.5

Lo stile di Gesù è inconfondibile: è lo stile caratteristico di Dio, che ama

compiere le cose più grandi in modo povero e umile. La solennità dei racconti

di alleanza del Libro dell'Esodo lascia nei Vangeli il posto a gesti umili e

discreti, che però contengono un'enorme potenzialità di rinnovamento. È la

logica del Regno di Dio, non a caso rappresentata dal piccolo seme che

diventa un grande albero.6 Il patto del Sinai è accompagnato da segni cosmici

che atterriscono gli Israeliti; gli inizi della Chiesa in Galilea sono invece privi

di queste manifestazioni, riflettono la mitezza e la compassione del cuore di

Cristo, ma preannunciano un'altra lotta, un altro sconvolgimento che è quello

suscitato dalle potenze del male. Ai Dodici - l'abbiamo sentito - Egli

« diede il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di

malattie e d'infermità ».7 I Dodici dovranno cooperare con Gesù nell'instau-

rare il Regno di Dio, cioè la sua signoria benefica, portatrice di vita, e di vita

in abbondanza per l'intera umanità. In sostanza, la Chiesa, come Cristo e

insieme con Lui, è chiamata e inviata a instaurare il Regno della vita e a

scacciare il dominio della morte, perché trionfi nel mondo la vita di Dio.

Trionfi Dio che è Amore. Quest'opera di Cristo è sempre silenziosa, non è

spettacolare; proprio nell'umiltà dell'essere Chiesa, del vivere ogni giorno il

Vangelo, cresce il grande albero della vera vita. Proprio con questi inizi umili

il Signore ci incoraggia perché, anche nell'umiltà della Chiesa di oggi, nella

povertà della nostra vita cristiana, possiamo vedere la sua presenza e avere

cosı̀ il coraggio di andare incontro a Lui e di rendere presente su questa terra

il suo amore, questa forza di pace e di vita vera.

Questo è, quindi, il disegno di Dio: diffondere sull'umanità e sul cosmo

intero il suo amore generatore di vita. Non è un processo spettacolare; è un

processo umile, che tuttavia porta con sé la vera forza del futuro e della

storia. Un progetto, quindi, che il Signore vuole attuare nel rispetto della

nostra libertà, perché l'amore di sua natura non si può imporre. La Chiesa è

allora, in Cristo, lo spazio di accoglienza e di mediazione dell'amore di Dio. In

4 At 2, 3-4. 5 Cfr Mt 28, 20. 6 Cfr Mt 13, 31-32. 7 Mt 10, 1.