ACTA BENEDICTI PP. XVI

 separamus territorium, prout in praesens lege civili circumscribitur, munici-

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 nanza quotidiana alla sofferenza sia dei nostri vicini e familiari sia di ogni

 IV

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 Congregatio pro Doctrina Fidei 489

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 Congregatio pro Doctrina Fidei 491

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 Congregatio pro Doctrina Fidei 493

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 Congregatio pro Doctrina Fidei 495

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 Congregatio pro Doctrina Fidei 497

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 Congregatio pro Doctrina Fidei 501

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 Congregatio pro Doctrina Fidei 503

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 Congregatio pro Episcopis 505

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 Congregatio pro Episcopis 507

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 Congregatio pro Episcopis 509

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a tutti i fratelli Ortodossi e delle altre Confessioni, da questa Chiesa di Brin-

disi che per la sua vocazione ecumenica ci invita a pregare e impegnarci per la

piena unità di tutti i cristiani. Saluto con riconoscenza le Autorità civili e

militari che partecipano a questa liturgia, augurando ogni bene per il loro

servizio. Il mio pensiero affettuoso va quindi ai presbiteri e ai diaconi, alle

religiose e ai religiosi e a tutti i fedeli. Un saluto speciale indirizzo ai malati

dell'Ospedale e ai detenuti del Carcere, ai quali assicuro il ricordo nella pre-

ghiera. Grazia e pace da parte del Signore ad ognuno e a tutta la città di

Brindisi!

I testi biblici, che abbiamo ascoltato in questa undicesima Domenica del

tempo ordinario, ci aiutano a comprendere la realtà della Chiesa: la prima

Lettura 1 rievoca l'alleanza stretta presso il monte Sinai, durante l'esodo

dall'Egitto; il Vangelo 2 è costituito dal racconto della chiamata e della mis-

sione dei dodici Apostoli. Troviamo qui presentata la « costituzione » della

Chiesa: come non avvertire l'implicito invito rivolto ad ogni Comunità a

rinnovarsi nella propria vocazione e nel proprio slancio missionario? Nella

prima Lettura, l'autore sacro narra il patto di Dio con Mosè e con Israele al

Sinai. È una delle grandi tappe della storia della salvezza, uno di quei mo-

menti che trascendono la storia stessa, nei quali il confine tra Antico e Nuovo

Testamento scompare e si manifesta il perenne disegno del Dio dell'Alleanza:

il disegno di salvare tutti gli uomini mediante la santificazione di un popolo, a

cui Dio propone di diventare « la sua proprietà tra tutti i popoli ».3 In questa

prospettiva il popolo è chiamato a diventare una « nazione santa », non solo in

senso morale, ma prima ancora e soprattutto nella sua stessa realtà ontolo-

gica, nel suo essere di popolo. In che modo si debba intendere l'identità di

questo popolo si è manifestato via via nel corso degli eventi salvifici già

nell'Antico Testamento; si è pienamente rivelato poi con la venuta di Gesù

Cristo. Il Vangelo odierno ci presenta un momento decisivo per questa rive-

lazione. Quando infatti Gesù chiamò i Dodici voleva riferirsi simbolicamente

alle tribù d'Israele, risalenti ai dodici figli di Giacobbe. Perciò, ponendo al

centro della sua nuova comunità i Dodici, Egli fa capire di essere venuto a

portare a compimento il disegno del Padre celeste, anche se solo a Pentecoste

apparirà il volto nuovo della Chiesa: quando i Dodici, « pieni di Spirito

1 Cfr Es 19, 2-6a. 2 Cfr Mt 9, 36-10, 8. 3 Es 19, 5.