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Nel Sinodo lo sguardo si è poi allargato sull'intero Medio Oriente, dove
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Congregatio de Causis Sanctorum 67
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Congregatio de Causis Sanctorum 69
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 73
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Acta Benedicti Pp. XVI 63
È un messaggio sempre nuovo, sempre sorprendente, perché oltrepassa
ogni nostra più audace speranza. Soprattutto perché non è solo un annuncio:
è un avvenimento, un accadimento, che testimoni credibili hanno veduto,
udito, toccato nella Persona di Gesù di Nazareth! Stando con Lui, osservando
i suoi atti e ascoltando le sue parole, hanno riconosciuto in Gesù il Messia; e
vedendolo risorto, dopo che era stato crocifisso, hanno avuto la certezza che
Lui, vero uomo, era al tempo stesso vero Dio, il Figlio unigenito venuto dal
Padre, pieno di grazia e di verità.2
« Il Verbo si fece carne ». Di fronte a questa rivelazione, riemerge ancora
una volta in noi la domanda: come è possibile? Il Verbo e la carne sono realtà
tra loro opposte; come può la Parola eterna e onnipotente diventare un uomo
fragile e mortale? Non c'è che una risposta: l'Amore. Chi ama vuole condivi-
dere con l'amato, vuole essere unito a lui, e la Sacra Scrittura ci presenta
proprio la grande storia dell'amore di Dio per il suo popolo, culminata in
Gesù Cristo.
In realtà, Dio non cambia: Egli è fedele a Se stesso. Colui che ha creato il
mondo è lo stesso che ha chiamato Abramo e che ha rivelato il proprio Nome
a Mosè: Io sono colui che sono ... il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe ...
Dio misericordioso e pietoso, ricco di amore e di fedeltà.3 Dio non muta, Egli è
Amore da sempre e per sempre. È in Se stesso Comunione, Unità nella Tri-
nità, ed ogni sua opera e parola mira alla comunione. L'incarnazione è il
culmine della creazione. Quando nel grembo di Maria, per la volontà del
Padre e l'azione dello Spirito Santo, si formò Gesù, Figlio di Dio fatto uomo,
il creato raggiunse il suo vertice. Il principio ordinatore dell'universo, il
Logos, incominciava ad esistere nel mondo, in un tempo e in uno spazio.
« Il Verbo si fece carne ». La luce di questa verità si manifesta a chi
la accoglie con fede, perché è un mistero d'amore. Solo quanti si aprono
all'amore sono avvolti dalla luce del Natale. Cosı̀ fu nella notte di Betlemme,
e cosı̀ è anche oggi. L'incarnazione del Figlio di Dio è un avvenimento che è
accaduto nella storia, ma nello stesso tempo la oltrepassa. Nella notte del
mondo si accende una luce nuova, che si lascia vedere dagli occhi semplici
della fede, dal cuore mite e umile di chi attende il Salvatore. Se la verità fosse
solo una formula matematica, in un certo senso si imporrebbe da sé. Se invece
la Verità è Amore, domanda la fede, il « sı̀ » del nostro cuore.
2 Cfr. Gv 1, 14. 3 Cfr. Es 3, 14-15; 34, 6.