ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 Nel Sinodo lo sguardo si è poi allargato sull'intero Medio Oriente, dove

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 Acta Benedicti Pp. XVI 45

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale46

 Acta Benedicti Pp. XVI 47

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale48

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 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale52

 Acta Benedicti Pp. XVI 53

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale54

 Acta Benedicti Pp. XVI 55

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale56

 Acta Benedicti Pp. XVI 57

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale58

 Acta Benedicti Pp. XVI 59

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale60

 Acta Benedicti Pp. XVI 61

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale62

 Acta Benedicti Pp. XVI 63

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale64

 Acta Benedicti Pp. XVI 65

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale66

 Congregatio de Causis Sanctorum 67

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale68

 Congregatio de Causis Sanctorum 69

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale70

 Congregatio pro Episcopis 71

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale72

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 73

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale74

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 75

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale76

 Diarium Romanae Curiae 77

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale78

 Diarium Romanae Curiae 79

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale80

 Diarium Romanae Curiae 81

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale82

 Diarium Romanae Curiae 83

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale84

 Diarium Romanae Curiae 85

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Acta Benedicti Pp. XVI 39

servato che in America la democrazia era diventata possibile e aveva funzio-

nato, perché esisteva un consenso morale di base che, andando al di là delle

singole denominazioni, univa tutti. Solo se esiste un tale consenso sull'essen-

ziale, le costituzioni e il diritto possono funzionare. Questo consenso di fondo

proveniente dal patrimonio cristiano è in pericolo là dove al suo posto, al

posto della ragione morale, subentra la mera razionalità finalistica di cui ho

parlato poco fa. Questo è in realtà un accecamento della ragione per ciò che è

essenziale. Combattere contro questo accecamento della ragione e conservarle

la capacità di vedere l'essenziale, di vedere Dio e l'uomo, ciò che è buono e ciò

che è vero, è l'interesse comune che deve unire tutti gli uomini di buona

volontà. È in gioco il futuro del mondo.

Infine, vorrei ancora ricordare la beatificazione del Cardinale John Henry

Newman. Perché è stato beatificato? Che cosa ha da dirci? A queste domande

si possono dare molte risposte, che nel contesto della beatificazione sono state

sviluppate. Vorrei rilevare soltanto due aspetti che vanno insieme e, in fin dei

conti, esprimono la stessa cosa. Il primo è che dobbiamo imparare dalle tre

conversioni di Newman, perché sono passi di un cammino spirituale che ci

interessa tutti. Vorrei qui mettere in risalto solo la prima conversione: quella

alla fede nel Dio vivente. Fino a quel momento, Newman pensava come la

media degli uomini del suo tempo e come la media degli uomini anche di oggi,

che non escludono semplicemente l'esistenza di Dio, ma la considerano co-

munque come qualcosa di insicuro, che non ha alcun ruolo essenziale nella

propria vita. Veramente reale appariva a lui, come agli uomini del suo e del

nostro tempo, l'empirico, ciò che è materialmente afferrabile. È questa la

« realtà » secondo cui ci si orienta. Il « reale » è ciò che è afferrabile, sono le

cose che si possono calcolare e prendere in mano. Nella sua conversione

Newman riconosce che le cose stanno proprio al contrario: che Dio e l'anima,

l'essere se stesso dell'uomo a livello spirituale, costituiscono ciò che è vera-

mente reale, ciò che conta. Sono molto più reali degli oggetti afferrabili.

Questa conversione significa una svolta copernicana. Ciò che fino ad allora

era apparso irreale e secondario si rivela come la cosa veramente decisiva.

Dove avviene una tale conversione, non cambia semplicemente una teoria,

cambia la forma fondamentale della vita. Di tale conversione noi tutti abbia-

mo sempre di nuovo bisogno: allora siamo sulla via retta.

La forza motrice che spingeva sul cammino della conversione era in New-

man la coscienza. Ma che cosa si intende con ciò? Nel pensiero moderno, la

parola « coscienza » significa che in materia di morale e di religione, la dimen-