ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 werden und nicht zu viele einseitige Polemiken hervorzurufen. Ich würde

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 Acta Benedicti Pp. XVI 711

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 Congregatio pro Episcopis 713

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 Diarium Romanae Curiae 715

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 Diarium Romanae Curiae 717

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A questo aspetto interiore dell'iniziativa si unisce una forte esperienza di

collegialità affettiva. Il Vescovo, come voi ben sapete, non è un uomo solo,

ma è inserito in quel corpus episcoporum che si tramanda dal ceppo apostolico

fino ai nostri giorni congiungendosi a Gesù, « Pastore e Vescovo delle nostre

anime ».2 La fraternità episcopale che vivete in questi giorni si prolunghi nel

sentire e nell'agire quotidiano del vostro servizio aiutandovi ad operare sem-

pre in comunione con il Papa e con i vostri confratelli nell'episcopato, cer-

cando di coltivare anche l'amicizia con essi e con i vostri sacerdoti. In questo

spirito di comunione e di amicizia vi accolgo con grande affetto, Vescovi di

Rito Latino e di Rito Orientale, salutando in ciascuno di voi le Chiese affidate

alla vostra cura pastorale, con un pensiero particolare per quelle che, in modo

speciale nel Medio Oriente, sono nella sofferenza. Ringrazio il Cardinale Marc

Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, per le parole che mi ha

rivolto a nome vostro e per il libro, e il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto

della Congregazione per le Chiese Orientali.

L'incontro annuale con i Vescovi nominati nel corso dell'anno mi ha dato

la possibilità di sottolineare qualche aspetto del ministero episcopale. Oggi

vorrei riflettere brevemente con voi sull'importanza dell'accoglienza da parte

del Vescovo dei carismi che lo Spirito suscita per l'edificazione della Chiesa.

La consacrazione episcopale vi ha conferito la pienezza del sacramento del-

l'Ordine, che, nella Comunità ecclesiale, è posto al servizio del sacerdozio

comune dei fedeli, della loro crescita spirituale e della loro santità. Il sacer-

dozio ministeriale, infatti, come sapete, ha lo scopo e la missione di far vivere

il sacerdozio dei fedeli, che, in forza del Battesimo, partecipano a loro modo

all'unico sacerdozio di Cristo, come afferma la Costituzione conciliare Lumen

gentium: « Il sacerdozio comune dei fedeli e il sacerdozio ministeriale o gerar-

chico, quantunque differiscano essenzialmente e non solo di grado, sono tut-

tavia ordinati l'uno all'altro, poiché l'uno e l'altro, ognuno a suo proprio

modo, partecipano all'unico sacerdozio di Cristo ».3 Per questa ragione, i Ve-

scovi hanno il compito di vigilare e operare affinché i battezzati possano

crescere nella grazia e secondo i carismi che lo Spirito Santo suscita nei loro

cuori e nelle loro comunità. Il Concilio Vaticano II ha ricordato che lo Spirito

Santo, mentre unifica nella comunione e nel ministero la Chiesa, la provvede e

dirige con diversi doni gerarchici e carismatici e la abbellisce dei suoi frutti.4

2 Messale Romano, Prefazio dopo l'Ascensione. 3 N. 10. 4 Cfr. ibid., 4.