ACTA BENEDICTI PP. XVI

 Kyaikmayaw, Chaungson, Paung, Beelin et Thaton. Novae ecclesialis com-

 Acta Benedicti Pp. XVI 259

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale260

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 VIII

 a separação entre irmãos pertencentes à mesma nação, por causa de ideolo-

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 Congregatio pro Episcopis 341

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 Diarium Romanae Curiae 343

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gate! Il pressante appello del Signore sottolinea come la preghiera per le

vocazioni debba essere ininterrotta e fiduciosa. Solamente se animata dalla

preghiera infatti, la comunità cristiana può effettivamente « avere maggiore

fede e speranza nella iniziativa divina ».2

La vocazione al sacerdozio e alla vita consacrata costituisce uno speciale

dono divino, che si inserisce nel vasto progetto d'amore e di salvezza che

Iddio ha su ogni uomo e per l'intera umanità. L'apostolo Paolo, che ricordia-

mo in modo speciale durante quest'Anno Paolino nel bimillenario della sua

nascita, scrivendo agli Efesini afferma: «Dio, Padre del Signore nostro Gesù

Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo, in

lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati

di fronte a lui nella carità ».3 Nell'universale chiamata alla santità risalta la

peculiare iniziativa di Dio, con cui sceglie alcuni perché seguano più da vicino

il suo Figlio Gesù Cristo, e di lui siano ministri e testimoni privilegiati. Il

divino Maestro chiamò personalmente gli Apostoli « perché stessero con lui e

per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni »;4 essi, a loro

volta, si sono associati altri discepoli, fedeli collaboratori nel ministero mis-

sionario. E cosı̀, rispondendo alla chiamata del Signore e docili all'azione dello

Spirito Santo, schiere innumerevoli di presbiteri e di persone consacrate, nel

corso dei secoli, si sono poste nella Chiesa a totale servizio del Vangelo.

Rendiamo grazie al Signore che anche oggi continua a convocare operai per

la sua vigna. Se è pur vero che in talune regioni della terra si registra una

preoccupante carenza di presbiteri, e che difficoltà e ostacoli accompagnano il

cammino della Chiesa, ci sorregge l'incrollabile certezza che a guidarla salda-

mente nei sentieri del tempo verso il compimento definitivo del Regno è Lui,

il Signore, che liberamente sceglie e invita alla sua sequela persone di ogni

cultura e di ogni età, secondo gli imperscrutabili disegni del suo amore mise-

ricordioso. Nostro primo dovere è pertanto di mantenere viva, con preghiera

incessante, questa invocazione dell'iniziativa divina nelle famiglie e nelle

parrocchie, nei movimenti e nelle associazioni impegnati nell'apostolato, nelle

comunità religiose e in tutte le articolazioni della vita diocesana. Dobbiamo

pregare perché l'intero popolo cristiano cresca nella fiducia in Dio, persuaso

che il « padrone della messe » non cessa di chiedere ad alcuni di impegnare

liberamente la loro esistenza per collaborare con lui più strettamente nell'o-

3 0 O t t o b r e 2 0 0 9 - 0 9 : 3 7 p a g i n a 3 2 6 e : / 0 6 9 1 _ 9/L a v o r o/Ac t a _Ap r i l e _ 9 . 3 d GRECCO

1 Mt 9, 38. 2 Esort. ap. postsinodale Sacramentum caritatis, 26. 3 Ef 1, 3-4. 4 Mc 3, 14-15.