ACTA BENEDICTI PP. XVI

 Kyaikmayaw, Chaungson, Paung, Beelin et Thaton. Novae ecclesialis com-

 Acta Benedicti Pp. XVI 259

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 VIII

 a separação entre irmãos pertencentes à mesma nação, por causa de ideolo-

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 Congregatio pro Episcopis 341

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trinale e riguardano soprattutto l'accettazione del Concilio Vaticano II e del

magistero post-conciliare dei Papi. Gli organismi collegiali con i quali la

Congregazione studia le questioni che si presentano (specialmente la consueta

adunanza dei Cardinali al mercoledı̀ e la Plenaria annuale o biennale) garan-

tiscono il coinvolgimento dei Prefetti di varie Congregazioni romane e dei

rappresentanti dell'Episcopato mondiale nelle decisioni da prendere. Non si

può congelare l'autorità magisteriale della Chiesa all'anno 1962 - ciò deve

essere ben chiaro alla Fraternità. Ma ad alcuni di coloro che si segnalano come

grandi difensori del Concilio deve essere pure richiamato alla memoria che il

Vaticano II porta in sé l'intera storia dottrinale della Chiesa. Chi vuole essere

obbediente al Concilio, deve accettare la fede professata nel corso dei secoli e

non può tagliare le radici di cui l'albero vive.

Spero, cari Confratelli, che con ciò sia chiarito il significato positivo come

anche il limite del provvedimento del 21 gennaio 2009. Ora però rimane la

questione: Era tale provvedimento necessario? Costituiva veramente una

priorità? Non ci sono forse cose molto più importanti? Certamente ci sono

delle cose più importanti e più urgenti. Penso di aver evidenziato le priorità

del mio Pontificato nei discorsi da me pronunciati al suo inizio. Ciò che ho

detto allora rimane in modo inalterato la mia linea direttiva. La prima prio-

rità per il Successore di Pietro è stata fissata dal Signore nel Cenacolo in modo

inequivocabile: « Tu ... conferma i tuoi fratelli ».1 Pietro stesso ha formulato in

modo nuovo questa priorità nella sua prima Lettera: « Siate sempre pronti a

rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi ».2 Nel

nostro tempo in cui in vaste zone della terra la fede è nel pericolo di spegnersi

come una fiamma che non trova più nutrimento, la priorità che sta al di sopra

di tutte è di rendere Dio presente in questo mondo e di aprire agli uomini

l'accesso a Dio. Non ad un qualsiasi dio, ma a quel Dio che ha parlato sul

Sinai; a quel Dio il cui volto riconosciamo nell'amore spinto sino alla fine 3 -

in Gesù Cristo crocifisso e risorto. Il vero problema in questo nostro momento

della storia è che Dio sparisce dall'orizzonte degli uomini e che con lo spe-

gnersi della luce proveniente da Dio l'umanità viene colta dalla mancanza di

orientamento, i cui effetti distruttivi ci si manifestano sempre di più.

Condurre gli uomini verso Dio, verso il Dio che parla nella Bibbia: questa

è la priorità suprema e fondamentale della Chiesa e del Successore di Pietro in

3 0 O t t o b r e 2 0 0 9 - 0 9 : 3 6 p a g i n a 2 7 3 e : / 0 6 9 1 _ 9/L a v o r o/Ac t a _Ap r i l e _ 9 . 3 d GRECCO

1 Lc 22, 32. 2 1 Pt 3, 15. 3 Cfr. Gv 13, 1.