ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 seek ways of promoting and encouraging dialogue between faith and reason

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 Acta Benedicti Pp. XVI 649

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 Congregatio de Causis Sanctorum 651

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale652

 Congregatio de Causis Sanctorum 653

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale654

 Congregatio de Causis Sanctorum 655

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale656

 Congregatio de Causis Sanctorum 657

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale658

 Congregatio de Causis Sanctorum 659

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 Congregatio de Causis Sanctorum 661

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale662

 Congregatio de Causis Sanctorum 663

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale664

 Congregatio de Causis Sanctorum 665

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale666

 Congregatio de Causis Sanctorum 667

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale668

 Congregatio de Causis Sanctorum 669

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 Congregatio de Causis Sanctorum 671

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale672

 Congregatio de Causis Sanctorum 673

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale674

 Congregatio pro Episcopis 675

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale676

 Diarium Romanae Curiae 677

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale678

 Diarium Romanae Curiae 679

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale680

Acta Benedicti Pp. XVI 629

figura e costruzione interiore. È un uomo di una grande spiritualità, di un

grande umanesimo, un uomo di preghiera, di una relazione profonda con Dio

e di una relazione personale, perciò anche di una relazione profonda con gli

altri uomini del suo e del nostro tempo. Direi, quindi, questi tre elementi:

modernità della sua esistenza, con tutti i dubbi e i problemi del nostro essere

di oggi; cultura grande, conoscenza dei grandi tesori della cultura dell'uma-

nità, disponibilità di ricerca permanente, di rinnovamento permanente; e

spiritualità: vita spirituale, vita con Dio, danno a quest'uomo un'eccezionale

grandezza per il nostro tempo. Perciò è una figura di dottore della Chiesa per

noi e per tutti, e anche un ponte tra anglicani e cattolici.

P. Lombardi - E un'ultima domanda. Questa visita è considerata con il

rango di visita di Stato, cosı̀ è stata qualificata. Che cosa significa ciò per i

rapporti tra la Santa Sede e il Regno Unito? Vi sono punti importanti di sinto-

nia, in particolare guardando alle grandi sfide del mondo attuale?

Santo Padre - Sono molto grato a Sua Maestà la Regina Elisabetta II, che

ha voluto dare a questa visita il rango di una visita di Stato, che sa esprimere

il carattere pubblico di questa visita e anche la responsabilità comune tra

politica e religione per il futuro del Continente e per il futuro dell'umanità. La

grande e comune responsabilità perché i valori che creano giustizia e politica,

e che vengono dalla religione, siano insieme, in cammino nel nostro tempo.

Naturalmente questo fatto che giuridicamente è una visita di Stato non rende

la mia visita un fatto politico, perché se il Papa è capo di Stato, questo è solo

uno strumento per garantire l'indipendenza del suo annuncio e il carattere

pubblico del suo lavoro di Pastore. In questo senso anche la visita di Stato

rimane sostanzialmente ed essenzialmente una visita pastorale, cioè una vi-

sita nella responsabilità della fede, per la quale il Sommo Pontefice, il Papa

esiste. E, naturalmente, mette al centro dell'attenzione, questo carattere di

visita di Stato, le coincidenze tra l'interesse della politica e della religione. La

politica sostanzialmente è creata per garantire giustizia, e con la giustizia

libertà, ma giustizia è un valore morale, un valore religioso e cosı̀ la fede,

l'annuncio del Vangelo, si collega, nel punto « giustizia », con la politica, e qui

nascono anche gli interessi comuni. La Gran Bretagna ha una grande espe-

rienza e una grande attività nella lotta contro i mali di questo tempo, contro

la miseria, la povertà, le malattie, la droga e tutte queste lotte contro la

miseria, la povertà, la schiavitù dell'uomo, l'abuso dell'uomo, la droga, sono

anche scopi della fede, perché sono scopi dell'umanizzazione dell'uomo, per-