Anno mdcccxl missionariam eam in Foederatas Civitates Americae Septen-
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Si confrontano dunque due diverse valutazioni della dimensione « tempo »,
una quantitativa e l'altra qualitativa. Da una parte, il ciclo solare con i suoi
ritmi; dall'altra, quella che san Paolo chiama la « pienezza del tempo »,2 cioè il
momento culminante della storia dell'universo e del genere umano, quando il
Figlio di Dio nacque nel mondo. Il tempo delle promesse si è compiuto e,
quando la gravidanza di Maria è giunta al suo termine, « la terra - come dice
un Salmo - ha dato il suo frutto ».3 La venuta del Messia, preannunziata dai
Profeti, è l'avvenimento qualitativamente più importante di tutta la storia,
alla quale conferisce il suo senso ultimo e pieno. Non sono le coordinate
storico-politiche a condizionare le scelte di Dio, ma, al contrario, è l'avveni-
mento dell'Incarnazione a « riempire » di valore e di significato la storia. Que-
sto, noi che veniamo dopo duemila anni da quell'evento, possiamo affermarlo,
per cosı̀ dire, anche a posteriori, dopo aver conosciuto tutta la vicenda di
Gesù, fino alla sua morte e risurrezione. Noi siamo testimoni, contempora-
neamente, della sua gloria e della sua umiltà, del valore immenso della sua
venuta e dell'infinito rispetto di Dio per noi uomini e per la nostra storia. Egli
non ha riempito il tempo riversandosi in esso dall'alto, ma « dall'interno »,
facendosi piccolo seme per condurre l'umanità fino alla sua piena maturazio-
ne. Questo stile di Dio ha fatto sı̀ che ci sia voluto un lungo tempo di prepa-
razione per giungere da Abramo a Gesù Cristo, e che dopo la venuta del
Messia la storia non sia finita, ma abbia continuato il suo corso, apparente-
mente uguale, in realtà ormai visitata da Dio e orientata verso la seconda e
definitiva venuta del Signore, alla fine dei tempi. Di tutto ciò è simbolo reale,
potremmo dire è sacramento la Maternità di Maria, che è al tempo stesso un
evento umano e divino.
Nel brano della Lettera ai Galati, che poco fa abbiamo ascoltato, san
Paolo afferma: « Dio mandò il suo Figlio, nato da donna ».4 Origene commen-
ta: « Osserva bene come non ha detto: nato tramite una donna, bensı̀: nato da
una donna ».5 Questa acuta osservazione del grande esegeta e scrittore eccle-
siastico è importante: infatti, se il Figlio di Dio fosse nato solamente « trami-
te » una donna, non avrebbe realmente assunto la nostra umanità, cosa che
invece ha fatto prendendo carne « da » Maria. La maternità di Maria, dunque,
2 Gal 4, 4. 3 Sal 66, 7. 4 Gal 4, 4. 5 Commento alla Lettera ai Galati, PG 14, 1298.