ACTA BENEDICTI PP. XVI

 Post militiam, studiis absolutis, postulavit ut illam Congregationem ingredi

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 Acta Benedicti Pp. XVI 257

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 Congregatio pro Episcopis 259

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 Diarium Romanae Curiae 261

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 Diarium Romanae Curiae 263

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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale254

luce » 2 anche per noi oggi queste tenebre, nel giorno della risurrezione, sono

come luce. È vero: nella solenne veglia di Pasqua le tenebre diventano luce, la

notte cede il passo al giorno che non conosce tramonto. La morte e risurre-

zione del Verbo di Dio incarnato è un evento di amore insuperabile, è la

vittoria dell'Amore che ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e della morte.

Ha cambiato il corso della storia, infondendo un indelebile e rinnovato senso

e valore alla vita dell'uomo.

« Sono risorto e sono ancora e sempre con te ». Queste parole ci invitano a

contemplare Cristo risorto, facendone risuonare nel nostro cuore la voce. Con

il suo sacrificio redentore Gesù di Nazareth ci ha resi figli adottivi di Dio, cosı̀

che ora possiamo inserirci anche noi nel dialogo misterioso tra Lui e il Padre.

Ritorna alla mente quanto un giorno Egli ebbe a dire ai suoi ascoltatori:

« Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il

Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo

voglia rivelare ».3 In questa prospettiva, avvertiamo che l'affermazione rivol-

ta oggi da Gesù risorto al Padre, - « Sono ancora e sempre con te » -

riguarda anche noi, « figli di Dio e coeredi di Cristo, se veramente partecipia-

mo alle sue sofferenze per partecipare alla sua gloria ».4 Grazie alla morte e

risurrezione il Signore dice anche a noi: sono risorto e sono sempre con te.

Entriamo cosı̀ nella profondità del mistero pasquale. L'evento sorpren-

dente della risurrezione di Gesù è essenzialmente un evento d'amore: amore

del Padre che consegna il Figlio per la salvezza del mondo; amore del Figlio

che si abbandona al volere del Padre per tutti noi; amore dello Spirito che

risuscita Gesù dai morti nel suo corpo trasfigurato. Ed ancora: amore del

Padre che « riabbraccia » il Figlio avvolgendolo nella sua gloria; amore del

Figlio che con la forza dello Spirito ritorna al Padre rivestito della nostra

umanità trasfigurata. Dall'odierna solennità, che ci fa rivivere l'esperienza

assoluta e singolare della risurrezione di Gesù, ci viene dunque un appello a

convertirci all'Amore; ci viene un invito a vivere rifiutando l'odio e l'egoismo

e a seguire docilmente le orme dell'Agnello immolato per la nostra salvezza, a

imitare il Redentore « mite e umile di cuore », che è « ristoro per le nostre

anime ».5

2 Sal 138, 8.12. 3 Mt 11, 27. 4 Rm 8, 17. 5 Mt 11, 29.