ACTA BENEDICTI PP. XVI

 Post militiam, studiis absolutis, postulavit ut illam Congregationem ingredi

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 Acta Benedicti Pp. XVI 233

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 Acta Benedicti Pp. XVI 235

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 Acta Benedicti Pp. XVI 237

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale238

 Acta Benedicti Pp. XVI 239

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 Acta Benedicti Pp. XVI 241

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale242

 Acta Benedicti Pp. XVI 243

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale244

 Acta Benedicti Pp. XVI 245

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale246

 Acta Benedicti Pp. XVI 247

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale248

 Acta Benedicti Pp. XVI 249

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale250

 Acta Benedicti Pp. XVI 251

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale252

 Acta Benedicti Pp. XVI 253

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale254

 Acta Benedicti Pp. XVI 255

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale256

 Acta Benedicti Pp. XVI 257

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale258

 Congregatio pro Episcopis 259

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale260

 Diarium Romanae Curiae 261

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale262

 Diarium Romanae Curiae 263

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale264

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale238

verso la sua Croce, mediante il suo andare via, mediante il suo morire come il

chicco di grano, sarebbe arrivato veramente presso i Greci, cosı̀ che essi

potessero vederLo e toccarLo nella fede. Il suo andare via diventa un venire

nel modo universale della presenza del Risorto ieri, oggi ed in eterno. Egli

viene pure oggi ed abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi. Ora può oltrepas-

sare anche il muro dell'alterità che separa l'io dal tu. Questo è avvenuto con

Paolo, il quale descrive il processo della sua conversione e del suo Battesimo

con le parole: « Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me ».4 Mediante la

venuta del Risorto, Paolo ha ottenuto un'identità nuova. Il suo io chiuso si è

aperto. Ora vive in comunione con Gesù Cristo, nel grande io dei credenti che

sono divenuti - come egli definisce tutto ciò - « uno in Cristo ».5

Cari amici, cosı̀ appare evidente, che le parole misteriose di Gesù nel

Cenacolo ora - mediante il Battesimo - si rendono per voi di nuovo pre-

senti. Nel Battesimo il Signore entra nella vostra vita per la porta del vostro

cuore. Noi non stiamo più uno accanto all'altro o uno contro l'altro. Egli

attraversa tutte queste porte. È questa la realtà del Battesimo: Egli, il Ri-

sorto, viene, viene a voi e congiunge la vita sua con quella vostra, tenendovi

dentro al fuoco aperto del suo amore. Voi diventate un'unità, sı̀, una cosa sola

con Lui, e cosı̀ una cosa sola tra di voi. In un primo momento questo può

sembrare assai teorico e poco realistico. Ma quanto più vivrete la vita da

battezzati, tanto più potrete sperimentare la verità di questa parola. Le

persone battezzate e credenti non sono mai veramente estranee l'una per

l'altra. Possono separarci continenti, culture, strutture sociali o anche distan-

ze storiche. Ma quando ci incontriamo, ci conosciamo in base allo stesso

Signore, alla stessa fede, alla stessa speranza, allo stesso amore, che ci forma-

no. Allora sperimentiamo che il fondamento delle nostre vite è lo stesso.

Sperimentiamo che nel più profondo del nostro intimo siamo ancorati alla

stessa identità, a partire dalla quale tutte le diversità esteriori, per quanto

grandi possano anche essere, risultano secondarie. I credenti non sono mai

totalmente estranei l'uno all'altro. Siamo in comunione a causa della nostra

identità più profonda: Cristo in noi. Cosı̀ la fede è una forza di pace e di

riconciliazione nel mondo: è superata la lontananza, nel Signore siamo diven-

tati vicini.6

4 Gal 2, 20. 5 Gal 3, 28. 6 Cfr Ef 2, 13.