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dono per l'umanità: dobbiamo perciò far sı̀ che i vantaggi che esse offrono
e diventiamo più plenamente umani. Amare è, infatti, ciò per cui siamo stati
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nobili conquiste della cultura umana. Nelle nostre amicizie e attraverso di
esse cresciamo e ci sviluppiamo come esseri umani. Proprio per questo la vera
amicizia è stata da sempre ritenuta una delle ricchezze più grandi di cui
l'essere umano possa disporre. Per questo motivo occorre essere attenti a
non banalizzare il concetto e l'esperienza dell'amicizia. Sarebbe triste se il
nostro desiderio di sostenere e sviluppare on-line le amicizie si realizzasse a
spese della disponibilità per la famiglia, per i vicini e per coloro che si incon-
trano nella realtà di ogni giorno, sul posto di lavoro, a scuola, nel tempo
libero. Quando, infatti, il desiderio di connessione virtuale diventa ossessivo,
la conseguenza è che la persona si isola, interrompendo la reale interazione
sociale. Ciò finisce per disturbare anche i modelli di riposo, di silenzio e di
riflessione necessari per un sano sviluppo umano.
L'amicizia è un grande bene umano, ma sarebbe svuotato del suo valore,
se fosse considerato fine a se stesso. Gli amici devono sostenersi e incorag-
giarsi l'un l'altro nello sviluppare i loro doni e talenti e nel metterli al servizio
della comunità umana. In questo contesto, è gratificante vedere l'emergere di
nuove reti digitali che cercano di promuovere la solidarietà umana, la pace e
la giustizia, i diritti umani e il rispetto per la vita e il bene della creazione.
Queste reti possono facilitare forme di cooperazione tra popoli di diversi
contesti geografici e culturali, consentendo loro di approfondire la comune
umanità e il senso di corresponsabilità per il bene di tutti. Ci si deve tuttavia
preoccupare di far sı̀ che il mondo digitale, in cui tali reti possono essere
stabilite, sia un mondo veramente accessibile a tutti. Sarebbe un grave danno
per il futuro dell'umanità, se i nuovi strumenti della comunicazione, che
permettono di condividere sapere e informazioni in maniera più rapida e
efficace, non fossero resi accessibili a coloro che sono già economicamente e
socialmente emarginati o se contribuissero solo a incrementare il divario che
separa i poveri dalle nuove reti che si stanno sviluppando al servizio dell'in-
formazione e della socializzazione umana.
Vorrei concludere questo messaggio rivolgendomi, in particolare, ai gio-
vani cattolici, per esortarli a portare nel mondo digitale la testimonianza della
loro fede. Carissimi, sentitevi impegnati ad introdurre nella cultura di questo
nuovo ambiente comunicativo e informativo i valori su cui poggia la vostra
vita! Nei primi tempi della Chiesa, gli Apostoli e i loro discepoli hanno por-
tato la Buona Novella di Gesù nel mondo greco romano: come allora l'evan-
gelizzazione, per essere fruttuosa, richiese l'attenta comprensione della cultu-
ra e dei costumi di quei popoli pagani nell'intento di toccarne le menti e i