ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 Acta Benedicti Pp. XVI 105

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 Acta Benedicti Pp. XVI 117

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 Acta Benedicti Pp. XVI 119

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 Acta Benedicti Pp. XVI 121

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 Acta Benedicti Pp. XVI 123

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 Acta Benedicti Pp. XVI 125

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 Acta Benedicti Pp. XVI 127

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale128

 Acta Benedicti Pp. XVI 129

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 Acta Benedicti Pp. XVI 131

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale132

 Acta Benedicti Pp. XVI 133

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 Acta Benedicti Pp. XVI 135

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale136

 dono per l'umanità: dobbiamo perciò far sı̀ che i vantaggi che esse offrono

 e diventiamo più plenamente umani. Amare è, infatti, ciò per cui siamo stati

 Acta Benedicti Pp. XVI 139

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale140

 Acta Benedicti Pp. XVI 141

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale142

 Acta Benedicti Pp. XVI 143

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale144

 Secretaria Status 145

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale146

 Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 147

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale148

 Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 149

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale150

 Congregatio pro Episcopis 151

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale152

 Congregatio pro Episcopis 153

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale154

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 155

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale156

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 157

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale158

 Diarium Romanae Curiae 159

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale160

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale132

NUNTII

I

Pro Tempore Quadragesimali anni 2009.

Cari fratelli e sorelle!

All'inizio della Quaresima, che costituisce un cammino di più intenso

allenamento spirituale, la Liturgia ci ripropone tre pratiche penitenziali

molto care alla tradizione biblica e cristiana - la preghiera, l'elemosina,

il digiuno - per disporci a celebrare meglio la Pasqua e a fare cosı̀ espe-

rienza della potenza di Dio che, come ascolteremo nella Veglia pasquale,

« sconfigge il male, lava le colpe, restituisce l'innocenza ai peccatori, la gioia

agli afflitti. Dissipa l'odio, piega la durezza dei potenti, promuove la con-

cordia e la pace » (Preconio pasquale). Nel consueto mio Messaggio quare-

simale, vorrei soffermarmi quest'anno a riflettere in particolare sul valore e

sul senso del digiuno. La Quaresima infatti richiama alla mente i quaranta

giorni di digiuno vissuti dal Signore nel deserto prima di intraprendere la

sua missione pubblica. Leggiamo nel Vangelo: « Gesù fu condotto dallo

Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato

quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame ».1 Come Mosè prima

di ricevere le Tavole della Legge,2 come Elia prima di incontrare il Signore

sul monte Oreb,3 cosı̀ Gesù pregando e digiunando si preparò alla sua mis-

sione, il cui inizio fu un duro scontro con il tentatore.

Possiamo domandarci quale valore e quale senso abbia per noi cristiani

il privarci di un qualcosa che sarebbe in se stesso buono e utile per il nostro

sostentamento. Le Sacre Scritture e tutta la tradizione cristiana insegnano

che il digiuno è di grande aiuto per evitare il peccato e tutto ciò che ad esso

induce. Per questo nella storia della salvezza ricorre più volte l'invito a

digiunare. Già nelle prime pagine della Sacra Scrittura il Signore comanda

all'uomo di astenersi dal consumare il frutto proibito: « Tu potrai mangiare

di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del

male non devi mangiare perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certa-

1 Mt 4, 1-2. 2 Cfr. Es 34, 28. 3 Cfr. 1 Re 19, 8.