Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale82
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale84
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale88
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dono per l'umanità: dobbiamo perciò far sı̀ che i vantaggi che esse offrono
e diventiamo più plenamente umani. Amare è, infatti, ciò per cui siamo stati
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale142
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Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 147
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Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 149
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale154
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 155
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale156
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 157
Acta Benedicti Pp. XVI 109
Cari amici, sono veramente contento che anche quest'anno, in questo giorno
di festa, mi sia data l'opportunità di battezzare dei bambini. Su di essi si posa
oggi il « compiacimento » di Dio. Da quando il Figlio unigenito del Padre si è
fatto battezzare, il cielo è realmente aperto e continua ad aprirsi, e possiamo
affidare ogni nuova vita che sboccia alle mani di Colui che è più potente dei
poteri oscuri del male. Questo in effetti comporta il Battesimo: restituiamo a
Dio quello che da Lui è venuto. Il bambino non è proprietà dei genitori, ma è
affidato dal Creatore alla loro responsabilità, liberamente e in modo sempre
nuovo, affinché essi lo aiutino ad essere un libero figlio di Dio. Solo se i genitori
maturano tale consapevolezza riescono a trovare il giusto equilibrio tra la pre-
tesa di poter disporre dei propri figli come se fossero un privato possesso pla-
smandoli in base alle proprie idee e desideri, e l'atteggiamento libertario che si
esprime nel lasciarli crescere in plena autonomia soddisfacendo ogni loro desi-
derio e aspirazione, ritenendo ciò un modo giusto di coltivare la loro personalità.
Se, con questo sacramento, il neo-battezzato diventa figlio adottivo di Dio,
oggetto del suo amore infinito che lo tutela e difende dalle forze oscure del
maligno, occorre insegnargli a riconoscere Dio come suo Padre ed a sapersi
rapportare a Lui con atteggiamento di figlio. E pertanto, quando, secondo la
tradizione cristiana come oggi facciamo, si battezzano i bambini introducendoli
nella luce di Dio e dei suoi insegnamenti, non si fa loro violenza, ma si dona loro
la ricchezza della vita divina in cui si radica la vera libertà che è propria dei figli
di Dio; una libertà che dovrà essere educata e formata con il maturare degli
anni, perché diventi capace di responsabili scelte personali.
Cari genitori, cari padrini e madrine, vi saluto tutti con affetto e mi unisco
alla vostra gioia per questi piccoli che oggi rinascono alla vita eterna. Siate
consapevoli del dono ricevuto e non cessate di ringraziare il Signore che, con
l'odierno sacramento, introduce i vostri bambini in una nuova famiglia, più
grande e stabile, più aperta e numerosa di quanto non sia quella vostra: mi
riferisco alla famiglia dei credenti, alla Chiesa, una famiglia che ha Dio per
Padre e nella quale tutti si riconoscono fratelli in Gesù Cristo. Voi dunque oggi
affidate i vostri figli alla bontà di Dio, che è potenza di luce e di amore; ed essi,
pur tra le difficoltà della vita, non si sentiranno mai abbandonati, se a Lui
resteranno uniti. Preoccupatevi pertanto di educarli nella fede, di insegnar loro
a pregare e a crescere come faceva Gesù e con il suo aiuto, « in sapienza, età e
grazia davanti a Dio e agli uomini ».2
2 Lc 2, 52.