ACTA BENEDICTI PP. XVI

 professionem. Expleto praescripto curriculo, ordinationem suscepit sacerdo-

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 cezione della vita di ampi settori della società. Il passato appare, cosı̀, solo

 infatti che la Chiesa possa trarre ispirazione nelle sue scelte attingendo al suo

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 Congregatio pro Episcopis 201

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale202

 Congregatio pro Episcopis 203

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale204

 Diarium Romanae Curiae 205

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale206

 Diarium Romanae Curiae 207

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale208

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strarlo - che questa strada è una strada di menzogna, perché alla fine non si

trova la vita ma si trova realmente l'abisso del niente. Scegli la vita. La stessa

lettura dice: Dio è la tua vita, tu hai scelto la vita e tu hai fatto la scelta: Dio.

Questo mi sembra fondamentale. Solo cosı̀ il nostro orizzonte è sufficiente-

mente largo e solo cosı̀ siamo alla fonte della vita, che è più forte della morte,

di tutte le minacce della morte. Quindi, la scelta fondamentale è questa qui

indicata: scegli Dio. Bisogna capire che chi va sulla strada senza Dio, si trova

alla fine nell'oscuro, anche se possono esserci momenti in cui sembra di aver

trovato la vita.

Poi un ulteriore passo è come trovare Dio, come scegliere Dio. Qui arri-

viamo al Vangelo di Luca: Dio non è un ignoto, un'ipotesi forse del primo

inizio del cosmo. Dio ha carne e ossa. È uno di noi. Lo conosciamo con il suo

volto, con il suo nome. È Gesù Cristo che ci parla nel Vangelo. È uomo e Dio.

Ed essendo Dio, ha scelto l'uomo per rendere possibile a noi la scelta di Dio.

Quindi bisogna entrare nella conoscenza e poi nell'amicizia di Gesù per cam-

minare con Lui.

Mi sembra che questo sia il punto fondamentale nella nostra cura pasto-

rale per i giovani, per tutti ma soprattutto per i giovani: attirare l'attenzione

sulla scelta di Dio, che è la vita. Sul fatto che Dio c'è. E c'è in modo molto

concreto. E insegnare l'amicizia con Gesù Cristo.

C'è anche un altro passo. Questa amicizia con Gesù non è un'amicizia con

una persona irreale, con qualcuno che appartiene al passato o che sta lontano

dagli uomini, alla destra di Dio. Egli è presente nel suo corpo, che è ancora un

corpo in carne e ossa: è la Chiesa, la comunione della Chiesa. Dobbiamo

costruire e rendere più accessibili comunità che riflettono, che sono lo spec-

chio della grande comunità della Chiesa vitale. Dobbiamo farlo insieme con

l'esperienza vitale della comunità, con tutte le debolezze umane, ma tuttavia

reali, con una strada chiara, e con una solida vita sacramentale, nella quale

possiamo toccare anche ciò che a noi può sembrare cosı̀ lontano, la presenza

del Signore. In questo modo possiamo anche imparare i comandamenti, per

ritornare al Deuteronomio. Perché la lettura dice: scegliere Dio vuol dire

scegliere secondo la sua parola, vivere secondo la parola. Per un momento

questo appare un po' positivista, o solo imperativo. Ma il primo dono che ci

dà è quello della sua amicizia. Poi possiamo capire che gli indicatori di strada

sono esplicazioni della realtà di questa nostra amicizia.

Questa, possiamo dire, è una visione generale, quale scaturisce dal con-

tatto con la Sacra Scrittura e la vita della Chiesa di ogni giorno. Poi si traduce