ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 Acta Benedicti Pp. XVI 463

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale464

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 riconosciamo la continua presenza del suo amore, che sempre di nuovo ci

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 Acta Benedicti Pp. XVI 471

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale472

 Acta Benedicti Pp. XVI 473

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale474

 Acta Benedicti Pp. XVI 475

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale476

 Acta Benedicti Pp. XVI 477

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale478

 Acta Benedicti Pp. XVI 479

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 Acta Benedicti Pp. XVI 481

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale482

 Acta Benedicti Pp. XVI 483

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale484

 Acta Benedicti Pp. XVI 485

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale486

 Acta Benedicti Pp. XVI 487

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale488

 Acta Benedicti Pp. XVI 489

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 Congregatio pro Episcopis 491

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale492

 Congregatio pro Episcopis 493

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale494

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 495

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale496

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 497

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale498

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 499

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 Diarium Romanae Curiae 501

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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale476

per il Papa. Il Servo di Dio Paolo VI rivolse agli Zingari, nel 1965, queste

indimenticabili parole: « Voi nella Chiesa non siete ai margini, ma, sotto certi

aspetti, voi siete al centro, voi siete nel cuore. Voi siete nel cuore della Chie-

sa ». Anch'io ripeto oggi con affetto: voi siete nel cuore della Chiesa! Siete

un'amata porzione del Popolo di Dio pellegrinante e ci ricordate che « non

abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura ».1

Anche a voi è giunto il messaggio di salvezza, a cui avete risposto con fede e

speranza, arricchendo la comunità ecclesiale di credenti laici, sacerdoti, dia-

coni, religiose e religiosi zingari. Il vostro popolo ha dato alla Chiesa il beato

Zefirino Giménez Malla, di cui celebriamo il centocinquantesimo anniversario

della nascita e il settantacinquesimo del martirio. L'amicizia con il Signore ha

reso questo Martire testimone autentico della fede e della carità. Con l'inten-

sità con cui egli adorava Dio e scopriva la sua presenza in ogni persona e in

ogni avvenimento, il beato Zefirino amava la Chiesa e i suoi Pastori. Terziario

francescano, rimase fedele al suo essere zingaro, alla storia e all'identità della

propria etnia. Sposato secondo la tradizione dei gitani, assieme alla consorte

decise di convalidare il legame nella Chiesa con il sacramento del Matrimonio.

La sua profonda religiosità trovava espressione nella partecipazione quoti-

diana alla Santa Messa e nella recita del Rosario. Proprio la corona, che

teneva sempre in tasca, divenne causa del suo arresto e fece del beato Zefirino

un autentico «martire del Rosario », poiché non lasciò che gliela togliessero di

mano nemmeno in punto di morte. Oggi, il beato Zefirino vi invita a seguire il

suo esempio e vi indica la via: la dedizione alla preghiera e in particolare al

Rosario, l'amore per l'Eucaristia e per gli altri Sacramenti, l'osservanza dei

comandamenti, l'onestà, la carità e la generosità verso il prossimo, special-

mente verso i poveri; ciò vi renderà forti di fronte al rischio che le sette o altri

gruppi mettano in pericolo la vostra comunione con la Chiesa.

La vostra storia è complessa e, in alcuni periodi, dolorosa. Siete un popolo

che nei secoli passati non ha vissuto ideologie nazionaliste, non ha aspirato a

possedere una terra o a dominare altre genti. Siete rimasti senza patria e

avete considerato idealmente l'intero Continente come la vostra casa. Tutta-

via, persistono problemi gravi e preoccupanti, come i rapporti spesso difficili

con le società nelle quali vivete. Purtroppo lungo i secoli avete conosciuto il

sapore amaro della non accoglienza e, talvolta, della persecuzione, come è

avvenuto nella II Guerra Mondiale: migliaia di donne, uomini e bambini sono

1 Eb 13, 14.