ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 Acta Benedicti Pp. XVI 435

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 Acta Benedicti Pp. XVI 441

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 Acta Benedicti Pp. XVI 459

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 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale462

 Acta Benedicti Pp. XVI 463

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale464

 Acta Benedicti Pp. XVI 465

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale466

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 riconosciamo la continua presenza del suo amore, che sempre di nuovo ci

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 Acta Benedicti Pp. XVI 471

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale472

 Acta Benedicti Pp. XVI 473

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale474

 Acta Benedicti Pp. XVI 475

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale476

 Acta Benedicti Pp. XVI 477

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale478

 Acta Benedicti Pp. XVI 479

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale480

 Acta Benedicti Pp. XVI 481

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale482

 Acta Benedicti Pp. XVI 483

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale484

 Acta Benedicti Pp. XVI 485

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale486

 Acta Benedicti Pp. XVI 487

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale488

 Acta Benedicti Pp. XVI 489

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale490

 Congregatio pro Episcopis 491

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale492

 Congregatio pro Episcopis 493

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale494

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 495

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale496

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 497

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale498

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 499

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale500

 Diarium Romanae Curiae 501

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale502

Acta Benedicti Pp. XVI 455

fatto tutte le cose e del quale Egli si rallegra perché è « cosa buona », « cosa

molto buona », come dice il racconto della creazione.5 Dio perciò non è il

totalmente Altro, innominabile e oscuro. Dio si rivela, ha un volto, Dio è

ragione, Dio è volontà, Dio è amore, Dio è bellezza. La fede nello Spirito

Creatore e la fede nello Spirito che il Cristo Risorto ha donato agli Apostoli e

dona a ciascuno di noi, sono allora inseparabilmente congiunte.

La seconda Lettura e il Vangelo odierni ci mostrano questa connessione.

Lo Spirito Santo è Colui che ci fa riconoscere in Cristo il Signore, e ci fa

pronunciare la professione di fede della Chiesa: « Gesù è Signore ».6 Signore è

il titolo attribuito a Dio nell'Antico Testamento, titolo che nella lettura della

Bibbia prendeva il posto del suo impronunciabile nome. Il Credo della Chiesa

è nient'altro che lo sviluppo di ciò che si dice con questa semplice afferma-

zione: «Gesù è Signore ». Di questa professione di fede san Paolo ci dice che si

tratta proprio della parola e dell'opera dello Spirito. Se vogliamo essere nello

Spirito Santo, dobbiamo aderire a questo Credo. Facendolo nostro, accettan-

dolo come nostra parola, accediamo all'opera dello Spirito Santo. L'espres-

sione «Gesù è Signore » si può leggere nei due sensi. Significa: Gesù è Dio, e

contemporaneamente: Dio è Gesù. Lo Spirito Santo illumina questa recipro-

cità: Gesù ha dignità divina, e Dio ha il volto umano di Gesù. Dio si mostra in

Gesù e con ciò ci dona la verità su noi stessi. Lasciarsi illuminare nel profondo

da questa parola è l'evento della Pentecoste. Recitando il Credo, noi entriamo

nel mistero della prima Pentecoste: dallo scompiglio di Babele, da quelle voci

che strepitano una contro l'altra, avviene una radicale trasformazione: la

molteplicità si fa multiforme unità, dal potere unificatore della Verità cresce

la comprensione. Nel Credo che ci unisce da tutti gli angoli della Terra, che,

mediante lo Spirito Santo, fa in modo che ci si comprenda pur nella diversità

delle lingue, attraverso la fede, la speranza e l'amore, si forma la nuova

comunità della Chiesa di Dio.

Il brano evangelico ci offre poi una meravigliosa immagine per chiarire la

connessione tra Gesù, lo Spirito Santo e il Padre: lo Spirito Santo è rappre-

sentato come il soffio di Gesù Cristo risorto.7 L'evangelista Giovanni riprende

qui un'immagine del racconto della creazione, là dove si dice che Dio soffiò

nelle narici dell'uomo un alito di vita.8 Il soffio di Dio è vita. Ora, il Signore

5 Cfr. Gn 1, 1-31. 6 Cfr. Cor 12, 3b. 7 Cfr. Gv 20, 22. 8 Cfr. Gn 2, 7.