Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale80
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale82
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale84
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale86
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale88
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale90
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale92
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale94
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale96
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale98
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale100
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale102
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale104
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale106
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale108
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale110
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale112
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale114
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale118
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale120
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale122
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale124
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale126
Congregatio pro Doctrina Fidei 127
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale128
Congregatio pro Doctrina Fidei 129
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale130
Congregatio pro Doctrina Fidei 131
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale132
Congregatio pro Doctrina Fidei 133
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale134
Congregatio pro Doctrina Fidei 135
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale136
Congregatio pro Doctrina Fidei 137
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale138
Congregatio pro Doctrina Fidei 139
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale140
Congregatio de Causis Sanctorum 141
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale142
Congregatio de Causis Sanctorum 143
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale144
Congregatio de Causis Sanctorum 145
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale146
Congregatio de Causis Sanctorum 147
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale148
Congregatio de Causis Sanctorum 149
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale150
Congregatio de Causis Sanctorum 151
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale152
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale154
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale112
NUNTIUS
Occasione XLVI Universalis Diei communicationibus socialibus dicati.
Cari fratelli e sorelle,
all'avvicinarsi della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2012,
desidero condividere con voi alcune riflessioni su un aspetto del processo
umano della comunicazione che a volte è dimenticato, pur essendo molto
importante, e che oggi appare particolarmente necessario richiamare. Si trat-
ta del rapporto tra silenzio e parola: due momenti della comunicazione che
devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo
e una profonda vicinanza tra le persone. Quando parola e silenzio si escludono
a vicenda, la comunicazione si deteriora, o perché provoca un certo stordi-
mento, o perché, al contrario, crea un clima di freddezza; quando, invece, si
integrano reciprocamente, la comunicazione acquista valore e significato.
Il silenzio è parte integrante della comunicazione e senza di esso non
esistono parole dense di contenuto. Nel silenzio ascoltiamo e conosciamo
meglio noi stessi, nasce e si approfondisce il pensiero, comprendiamo con
maggiore chiarezza ciò che desideriamo dire o ciò che ci attendiamo dall'altro,
scegliamo come esprimerci. Tacendo si permette all'altra persona di parlare,
di esprimere se stessa, e a noi di non rimanere legati, senza un opportuno
confronto, soltanto alle nostre parole o alle nostre idee. Si apre cosı̀ uno spazio
di ascolto reciproco e diventa possibile una relazione umana più piena. Nel
silenzio, ad esempio, si colgono i momenti più autentici della comunicazione
tra coloro che si amano: il gesto, l'espressione del volto, il corpo come segni
che manifestano la persona. Nel silenzio parlano la gioia, le preoccupazioni, la
sofferenza, che proprio in esso trovano una forma di espressione particolar-
mente intensa. Dal silenzio, dunque, deriva una comunicazione ancora più
esigente, che chiama in causa la sensibilità e quella capacità di ascolto che
spesso rivela la misura e la natura dei legami. Là dove i messaggi e l'infor-
mazione sono abbondanti, il silenzio diventa essenziale per discernere ciò che
è importante da ciò che è inutile o accessorio. Una profonda riflessione ci
aiuta a scoprire la relazione esistente tra avvenimenti che a prima vista
sembrano slegati tra loro, a valutare, ad analizzare i messaggi; e ciò fa sı̀
che si possano condividere opinioni ponderate e pertinenti, dando vita ad