do la condizione di servo ».1 Grazie all'aiuto di ottimi maestri, si pose sulle
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cano le radici di tante Istituzioni ecclesiastiche e civili, studiano la storia dei
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Mi chiamo don Arnaldo. Santo Padre, esigenze pastorali e di ministero, oltre
al diminuito numero di sacerdoti, sollecitano i nostri Vescovi a rivedere la di-
stribuzione del clero, spesso accumulando impegni e più parrocchie nella stessa
persona. Ciò tocca la sensibilità di tante comunità di battezzati e la disponibilità
di noi sacerdoti a vivere insieme - preti e laici - il ministero pastorale. Come
vivere questo cambiamento di organizzazione pastorale, privilegiando la spiri-
tualità del buon Pastore? Grazie, Santità...
Sı̀, ritorniamo a questa questione delle priorità pastorali e come oggi fare
il parroco. Poco tempo fa, un Vescovo francese, che era religioso e quindi non
è stato mai parroco, mi ha detto: « Santità, vorrei che Lei mi chiarisse che
cosa è un parroco. Noi in Francia abbiamo queste grandi unità pastorali con
5-6-7 parrocchie e il parroco diventa un coordinatore di organismi, di lavori
diversi », ma gli sembrava che, essendo talmente occupato con il coordina-
mento di questi diversi enti con i quali ha da fare, non avesse più la possibilità
dell'incontro personale con le sue pecorelle e lui, essendo Vescovo e quindi un
grande parroco, si domandava se questo sistema è giusto o se non dovremmo
ritrovare una possibilità affinché il parroco sia realmente parroco e quindi
pastore del suo gregge. Naturalmente non potevo immediatamente dare una
ricetta per risolvere questa situazione della Francia, ma il problema si pone in
generale, che il parroco nonostante nuove situazioni e nuove forme di respon-
sabilità non perda la vicinanza con la gente, l'essere realmente in persona il
pastore di questo gregge affidatogli dal Signore. Le situazioni sono diverse:
penso ai Vescovi nelle loro diocesi con situazioni molto diverse; essi devono
vedere bene come assicurare che il parroco rimanga pastore e non diventi un
burocrate sacro. In ogni caso mi sembra che una prima opportunità nella
quale possiamo essere presenti alle persone affidateci sia proprio la vita sa-
cramentale: nell'Eucaristia siamo insieme e possiamo e dobbiamo incontrarci;
il Sacramento della penitenza e della riconciliazione è un incontro persona-
lı́ssimo; cosı̀ come lo è il Battesimo che è un incontro personale e non solo il
momento del conferimento del Sacramento. Questi Sacramenti direi che han-
no tutti un contesto: battezzare vuole dire prima catechizzare un po' questa
giovane famiglia, parlare con loro cosı̀ che il Battesimo sia anche un incontro
personale ed un'occasione per una catechesi molto concreta. Cosı̀ come la
preparazione alla Prima Comunione, alla Cresima e al Matrimonio sono sem-
pre occasioni dove realmente il parroco, il sacerdote, in persona incontra le
persone; è il predicatore ed è l'amministratore dei Sacramenti in un senso che